Ostia – La pioggia, accompagnata dalle forti raffiche di vento che nelle ultime ore hanno provocato violente mareggiate sul litorale romano, ha avuto la drammatica conseguenza di ‘inghiottire’ diversi metri di spiaggia, in particolare nel tratto di costa compreso tra il canale dei pescatori e la rotonda di Ostia.


L’EROSIONE - “Difficile quantificare”, dichiarano i titolari di alcuni degli stabilimenti balneari colpiti, che hanno subito la ‘sparizione’ di tratti di arenile e notevoli danni alle cabine, “la quantità: 30, 50 metri stanotte, forse, che però si vanno ad aggiungere alle altre centinaia di metri di spiaggia ‘scomparse’ nel corso del tempo. Visto che la nostra risorsa è il mare ed i cittadini, i romani ed i turisti vengono ad Ostia per andare al mare, che cosa possiamo offrire loro se la sabbia non c’è e gli arenili spariscono?”, domandano gli imprenditori. L’erosione torna ad essere quindi, in queste ore in cui il maltempo sferza il litorale, come uno dei ‘nemici’, uno dei principali problemi da risolvere per i balneari. Un problema che si trascina da tempo, per il quale fino ad oggi non sarebbero stati messi in campo i necessari interventi.


RUGGERO BARBADORO - “Nel 2012 è stato effettuato il ripascimento morbido che ha permesso di ricostruire tratti di spiaggia inghiottiti dall’erosione”, spiega a Ostia Tv Ruggero Barbadoro, presidente regionale del Fiba (federazione italiana balneari) e titolare dello storico stabilimento Venezia. “Ma”, sottolinea, “accanto al ripascimento è necessario intervenire con la costruzione di barriere che non vanifichino lo stesso ripascimento. Per questo motivo è stato messo a punto un progetto che prevede la realizzazione di nove pennelli ‘a ti’, uno ogni 400 metri, a partire dal canale dei pescatori fino a Capocotta”.


IL PROGETTO – “A presentare il progetto un esperto, il professor Leopoldo Franco, docente di ingegneria costiera dell’Università di Roma Tre”, prosegue Ruggero Barbadoro. “E’ però tutto fermo da tre anni, da prima dell’insediamento della giunta Zingaretti, nonostante uno stanziamento di 5 milioni 800mila euro, una gara e l’aggiudicazione dei lavori da parte di una ditta del nord Italia che adesso potrebbe anche chiedere i danni per questo stop forzato. Ed intanto”, aggiunge il presidente Barbadoro, “la situazione è molto preoccupante: che stagione si prospetta? Se i cittadini vengono a Ostia d’estate vogliono, giustamente, trovare la spiaggia”.


FRANCO PETRINI – Altrettanto preoccupato è Franco Petrini, titolare della Pinetina-Nuova Pineta, il più grande impianto balneare di lungomare Lutazio Catulo, che sulla propria pagina Facebook ha pubblicato le foto dell’arenile ‘rosicchiato’ dal mare e delle cabine, almeno sei, che hanno riportato dei danni. Ed ironicamente scrive: “Roma, il secondo polo turistico, la spiaggia. Il litorale si prepara ad accogliere ospiti e turisti. Anche da noi fervono i preparativi. Il programma della imminente stagione prevede: 1)…; 2)…; 3)…”. Ovvero nulla all’orizzonte.


“L’unica certezza che abbiamo è questa situazione drammatica, spiaggia sparita, innanzi tutto, tanto che mi troverò costretto a prendere dei provvedimenti e disdire degli abbonamenti”, spiega. “Il ripascimento morbido è un lavoro ‘pulito’, che dà ottimi risultati, non è invasivo ed ha costi contenuti rispetto a quando a Ostia arrivavano i camion carichi di sabbia, tra il frastuono  eil  traffico, ma poi serve una programmazione che preveda interventi di recupero della sabbia sversata, che va persa, e quindi recuperata e riposizionata. Dunque manutenzione e recupero e la costruzione dei nove pennelli ‘a ti’, inizialmente previsti fino a Capocotta anche se sembra che il nono, sommerso, creerebbe alla spiaggia del presidente dei problemi”, continua Franco Petrini.


REALTA’ DRAMMATICA – “Adesso, però, c’è soltanto questa realtà drammatica: non so a chi appellarmi perché non è facile intervenire da soli, come imprenditori balneari. Per esempio”, prosegue il titolare della Pinetina-Nuova Pineta, “già due mesi fa avevo segnalato il cedimento delle cabine che sono poi cadute ma non c’è stata alcuna risposta. Mi sono rivolto all’assessore alla Regione Refrigeri ma in concreto non sono, non siamo riusciti ad ottenere nulla. Anzi, non riusciamo neanche, come balneari, ad avere contatti con i rappresentanti del Dipartimento. Lo stesso accade per quanto riguarda il X municipio, dove da mesi si è insediata la commissione prefettizia ed il comune di Roma: non abbiamo interlocutori nonostante un Protocollo firmato nel 1996 con l’amministrazione. Mi sono rivolto anche al sindaco di Fiumicino perché ho saputo che hanno in programma degli interventi sulle loro spiagge: non so se si potrebbe usufruire di qualcosa, non che, ovviamente, spetti al comune di Fiumicino intervenire qui a Ostia”.


IL TURISMO – “Mi chiedo che cosa sarebbe successo, quali reazioni ci sarebbero state se un problema grosso come quello dell’erosione fosse capitato sulla riviera romagnola dove il turismo balneare è vanto e risorsa locale: sarebbero stati a guardare? Qui, invece, nessuno fa nulla. Tutto tace nell’ indifferenza di tutti. I balneari non sono anzi visti di buon occhio da alcuni e non si pensa che il mare è, e potrebbe esserlo ancora di più con opportuni interventi, collaborazioni, una risorsa enorme per tutti, per l’occupazione, per l’economia di Ostia e di tutto il territorio”, osserva, condividendo anche il punto di vista del collega Ruggero Barbadoro, che nel turismo balneare vede una grandissima risorsa per i cittadini del Lido e di Roma. “Penso”, sintetizza Franco Petrini, “che per una svolta siano necessari tre step: stabilire chi possa lavorare, i cosiddetti buoni e cattivi, il ripascimento e la programmazione”.


GUIDO BERTOLASO – “E’ di importanza fondamentale sfruttare il mare a Ostia”, ha detto ieri Guido Bertolaso, candidato sindaco di Roma per il centrodestra, a margine del suo tour elettorale nel X municipio accompagnato da Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia. “Da bambino andavo al mare a Ostia, quindi un po’ lo conosco questo territorio. E poi abbiamo delle risorse straordinarie: Ostia antica credo che abbia poco da invidiare a Pompei, per esempio. Il Tevere potrebbe diventare un’arteria di comunicazione”, ha sottolineato: “il X municipio è di importanza strategica, assolutamente fondamentale per una città come Roma. Quando si va in giro per il mondo a parlare di Roma nessuno si rende conto che Roma è una città che si affaccia sul mare e bisogna spiegare questo fatto e sfruttare al massimo questa realtà. Io vorrei che tutti i romani potessero tornare a usufruire delle bellezze di Ostia e di questo territorio che è uno dei più preziosi di tutta Italia".