Ostia, spogliatoi dell’ospedale Grassi. I Cobas: “Necessario intervenire”
“A seguito di tali segnalazioni che, peraltro, avrebbero visto l’interessamento anche di altre OO.SS., sarebbero state effettuate delle verifiche da parte dello S.Pre.S.A.L.. e del Servizio di Prevenzione e Protezione. Ci si chiede, a tale proposito, se tali verifiche siano state effettivamente effettuate e in tal caso quale esito abbiano prodotto e se sussistano relazioni su quanto eventualmente evidenziato. E’ risultato tutto in regola? Soprattutto, ci si chiede, perché non si è intervenuto?”, si legge nella nota del Cobas.
“La scrivente O.S. non può non segnalare come, a tutt’oggi, non risultino effettuati quei necessari interventi atti a rimuovere la grave condizione di degrado e di abbandono in cui versano i suddetti locali, che sono causa di notevoli disagi, difficoltà e malessere per le lavoratrici che li utilizzano quotidianamente. All’interno dei locali suddetti, infatti, come già in precedenza segnalato, risulta non essere assicurata una corretta ed idonea areazione nonché le necessarie temperature e, di conseguenza, un’adeguata ed idonea climatizzazione dei locali, sia nei periodi invernali, per il gran freddo, sia in quelli estivi, a causa del calore soffocante”, prosegue la nota.
“All’interno dei locali suddetti persisterebbero, inoltre, non solo scarse ed inidonee condizioni di pulizia e sanificazione ambientale, ma, gli stessi, sarebbero avvolti spesso da miasmi dovuti probabilmente al malfunzionamento e/o all’inidoneo sistema fognario. Scrivente O.S. chiede, pertanto, che vengano effettuate con carattere di urgenza tutte le verifiche e i sopralluoghi per realizzare in tempi brevi tutti gli interventi necessari atti ad assicurare quelle condizioni di igiene, di salubrità, nonché di decoro, che necessariamente devono mantenersi nei luoghi di lavoro (art. 64 – DLgs 81/08). Questo per realizzare quei requisiti previsti, indicati ed imposti, sempre dal DLgs 81/08 – allegato IV, a tutela, non solo della salute e della sicurezza, ma dei diritti e della dignità stessa delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude la nota.
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