Stalking, questura e università a confronto
“E’ importante coniugare gli studi comportamentali e psicologici con l’esperienza su strada per cercare di dare sempre la miglior risposta al cittadino, anche nell’ottica della percezione”. Con queste parole il questore di Roma, Francesco Tagliente, è intervenuto ieri in apertura dei lavori del seminario di aggiornamento professionale per i funzionari della Polizia di Stato sul tema “Il reato di stalking e i poteri del Questore”. Proseguendo nell’intervento, il Questore ha sottolineato “l’importanza della norma sullo stalking, offrendo agli addetti ai lavori strumenti specifici per intervenire. Anche in un’ottica preventiva con la misura dell’ammonimento”. Il dottor Tagliente ha poi sottolineato l’importanza di un’indagine conoscitiva sugli effetti “rieducativi” dell’ammonimento, in analogia a quanto già fatto per i Daspo.
Lo stalking, riconosciuto dal codice penale quale reato due anni fa, è un drammatico fenomeno che le forze dell’ordine combattono strenuamente anche sul territorio di Ostia. Vittime soprattutto le donne. Ma non solo. Al riguardo il Questore ha ringraziato le psicologhe delle polizia in servizio in questura e il vice questore aggiunto, Letizia Mandaglio, responsabile della sezione misure di prevenzione per il sensibile lavoro svolto nella gestione del Progetto Daspo.
All’incontro, che si è svolto nell’ambito dei cicli di aggiornamento riservati ai funzionari della Questura di Roma presso la sala conferenze di via San Vitale, organizzato dall’ufficio del personale guidato dalla dottoressa Stefania Strada, hanno partecipato Andrea R. Castaldo, ordinario di diritto penale presso la facoltà di gGiurisprudenza dell’Università di Salerno; Floriana Loggia, psicologa e psicoterapeuta, ctu presso i Tribunali di Roma e Tivoli; Eugenio Albamonte, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma; Bruno Iannolo, magistrato presso la V Sezione Penale del Tribunale di Roma; Giovanni Neri, Full Professor of Criminology presso la Miami International University (Usa); Marco Naddeo, docente di diritto penale della scuola di specializzazione per le professioni legali presso l’Università di Salerno; Attilio Nisco ricercatore in diritto e processo penale presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bologna.
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