Ostia, straordinario spettacolo nel nome di Eduardo De Filippo
LA MESSINSCENA - Con questa messinscena, Francesco Saponaro, regista di lunga consuetudine con la drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io,l’erede, affronta un Eduardo meno frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o, semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero. Lo spettacolo si arricchisce di un’ouverture, adattamento in versi e in lingua napoletana della novella del 1914 di Luigi Pirandello I pensionati della memoria. In scena tre interpreti Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano. Scene e costumi Lino Fiorito, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini.
LA GENESI - Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. “Dolore sotto chiave – così il regista Francesco Saponaro – parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro”.
Dall’interno borghese dei fratelli Capasso, in Dolore Sotto chiave, si passa al salotto dei coniugi Arturo e Dorotea, in Pericolosamente (del 1938). L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro. Francesco Saponaro ha recentemente diretto due documentari, entrambi prodotti da Rai Cinema e Digital Studio in collaborazione con Teatri Uniti: Eduardo la vita che continua, sull’impegno civile e sociale del grande drammaturgo napoletano, andato in onda in prima visione su Rai 5 in occasione del trentennale della sua scomparsa, e Eduardo e i burattini, originale allestimento di due atti unici eduardiani con le guarattelle di Brunello Leone, presentato all’ultimo Festival di Giffoni Valle Piana, alla presenza di Luca De Filippo, magistrale doppiatore dei ruoli paterni.
www.teatriuniti.it www.napoliteatrofestival.it https://youtu.be/iVO38qRr8gk biglietti: 10 € intero 7 € ridotto orari di apertura della biglietteria: ven-sab dalle 18 alle 20 dom dalle 16 alle 20 e un'ora prima dell'inizio degli spettacoli Teatro del Lido di Ostia Via delle Sirene, 22 00121 Ostia (Roma) info e prenotazioni tel. 065646962. promozione@teatrodellido.it www.teatrodellido.it.
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