La bandiera era stata apposta in Municipio lunedì scorso in occasione della presentazione dello Sportello Lgbt+ e del Pua. Presidente Fiorucci: “Gesto ignobile, vandalico e discriminante”

Ostia – Nella Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che si è celebrata ieri, mercoledì 17 maggio, a Ostia è stato commesso un gesto tanto vile quanto sciocco. Ignoti hanno infatti strappato la bandiera Arcobaleno che era stata posta in Municipio lunedì scorso in occasione della presentazione dello Sportello per le persone LGBT e del Pua, il nuovo servizio dedicato ai cittadini più fragili realizzato in collaborazione con la Asl Roma D che è stato inaugurato ieri presso la Casa della Salute, sul lungomare Paolo Toscanelli. 

“Quanto accaduto è vergognoso e inaccettabile, commenta la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio X, Silvia Fiorucci -“La bandiera LGBT apposta lunedì scorso in Municipio è stata divelta ieri da sconosciuti. Si tratta di un atto vandalico e discriminante. Per troppo tempo la diversità è stata vista come qualcosa di sospetto da tenere a distanza. Per troppo tempo la società ci ha spinto ad aver paura di tutto ciò che è diverso. Molto è stato fatto in merito nel corso di questi ultimi anni anche a fianco delle associazioni”. 

Le persone LGBT+ sono parte di questa società, un diritto in più rappresenta un paese migliore. Ogni Amministrazione, ogni arte politica dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, nessuno escluso. Un gesto ignobile – sottolinea la presidente Fiorucci - che peraltro giunge all’indomani dell’inaugurazione del Punto Unico di accesso (PUA), uno sportello che ha sede presso la Casa della Salute di Ostia, il primo realizzato nella Capitale realizzato in collaborazione con la Asl Roma 3, uno sportello dedicato ai cittadini LGBTQ+ nella Giornata Internazionale contro l’omofobia. In qualità di Presidente della Commissione Pari Opportunità – invita - chiamo a raccolta le persone di buon senso, politici e cittadini, tutti schierati contro ogni tipo di discriminazione per una società civile e per i diritti comuni”.