Ostia – Duro attacco degli operatori culturali di Ostia e di Roma per la mancata istituzione dalla Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea annunciata dall’assessore capitolino alla cultura Dino Gasperini.

 

Da subito, mesi fa, l’assemblea delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, operatrici e operatori e compagnie teatrali di Roma, avevano denunciato lo strano caso della ‘delibera fantasma’ ovvero la mancata pubblicazione del provvedimento.

 

Per questo, per amore di chiarezza, avevano “costretto l’assessorato alle politiche culturali e centro storico di roma a rendere noti i contenuti di un progetto che doveva regolamentare la messa a sistema dei cosiddetti teatri di cintura”.

 

“Infine”, spiega Filippo Lange del Teatro del Lido, “nell’ultima settimana di luglio veniva resa nota alla nostra città – già svuotata dalle ferie estive – l’improbabile gestione del sistema dei teatri e degli spazi pubblici che avrebbero ospitato l’imminente stagione culturale romana. Una manovra che non ci convinceva per le modalità, i costi e il preoccupante ritardo che comportava”.

 

“Eravamo in attesa di questo fatidico bando già per settembre, per i tempi strettissimi che mettevano a repentaglio le stagioni di ben sei teatri pubblici del territorio e il futuro di decine di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo impegnati a tempo pieno nelle loro attività ma l’assessore Gasperini continuava a tranquillizzare tutti sulla parola, mentre l’opposizione capitolina placidamente sonnecchiava, poco interessata all’intera vicenda”, prosegue.

 

“Ecco che ai primi di dicembre esce finalmente il bando pubblico per l’affidamento di due dei teatri in questione – Teatro di Tor Bella Monaca e Teatro Biblioteca Quarticciolo – con scadenza posta il 3 gennaio 2013 che assegna a Zètema Progetto Cultura srl, appena sostenuta ingenti somme del bilancio capitolino, l’intera conduzione dell’affidamento”.

 

“Questo bando si rivela ancora una volta un gran brutto pasticciaccio!”, commentano all’unisono gli operatori e gli artisti coinvolti.

 

E spiegano che l’assessore alle politiche culturali, supportato dall’onnipresente Agis Lazio e dall’inafferrabile Centro nazionale di drammaturgia italiana contemporanea, consegnerebbe  a Zètema Progetto Cultura srl la definizione del bando, senza accertare la sostenibilità del progetto con le attività e gli impegni presi nel tempo in quegli spazi e soprattutto senza dare garanzie di impiego a quei lavoratori che da anni operano e assicurano servizi essenziali allo svolgimento organizzativo, tecnico e artistico delle stagioni culturali dei teatri in questione”.

 

“E, poi, regalerebbe per natale a Zètema Progetto Cultura  ben 608.429,75 euro spalmati in due anni:  troppo pochi per gestire la totalità dei servizi richiesti in bando per la programmazione culturale concepita. Troppo pochi per garantire un reale impegno pubblico e una funzione sociale visto che i due teatri agiscono in luoghi di periferia attraversati da forti emergenze. Il modello necessario ad assolvere queste funzioni è un teatro ad investimento pubblico ed ampiamente partecipato”.

 

“Davvero troppi per prendere atto del fallimento di un sistema che produrrà una volta ancora pessima qualità culturale, lavoro precario e mal retribuito, una evidente incapacità di incidere sul territorio e sulla formazione dei suoi cittadini, la solita circuitazione commerciale di basso profilo e nomine politiche ai vertici del sistema”, osservano.

 

 

Per questo pongono alcune domande all'essore Dino Gasperini, che riportiamo di seguito:

 

 

Perché ventinove giorni, e sottolineiamo ventinove giorni, in prossimità delle festività natalizie, per definire un progetto complesso che prevede la programmazione, la riorganizzazione, la definizione dei lavoratori, la presa d’atto della situazione degli spazi, l’affidamento degli oneri e degli incarichi per i prossimi due anni, ecc.? Com’è tecnicamente possibile assolvere agli impegni richiesti nel bando in così poco tempo?

 

 

Dov’è la trasparenza e l’accessibilità a tutte le associazioni cittadine da lei promessa? E’ al corrente degli oneri economici che i concessionari dovranno assumersi (manutenzione ordinaria e straordinaria, utenze, assicurazione, ecc.) ? E’ davvero alla portata di tutti i soggetti ai quali il bando è rivolto?

 

Perché questi tempi non conformi di pubblicazione e assegnazione? E’ questa la legalità che si invoca per la gestione della cultura a Roma?

Perché Zètema nella delibera doveva occuparsi della gestione amministrativa compreso il personale di servizio mentre nel bando risulta comparire semplice ‘custode’ delle strutture?

Com’è possibile iniziare in questi due teatri una stagione di spettacoli, eventi e laboratori il 1 febbraio 2013? Qualcuno era già al corrente dei tempi e modi espressamente richiesti?

 

Qual è il destino dei lavoratori di quei teatri e l’impegno che i concessionari dovranno prendersi con loro? Il bando non solo non ne parla, ma addirittura prefigura la loro mobilità e l’assunzione di altro personale con contratti non definiti.

Qual è esattamente il ruolo dell’Agis Lazio in questo affidamento?

Qual è il destino degli altri teatri e spazi previsti dalla delibera ‘Casa dei Teatri’? Un bando a capodanno da chiudersi per la befana?

Perché questa valanga di denaro pubblico a fine mandato di una giunta comunale che si è distinta per assenza di proposta sulle politiche culturali della nostra città?

 

Caro Signor Gasperini, cara Zetema Progetto Cultura, cara Agis Lazio, noi, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, operatrici e operatori, compagnie e artisti indipendenti romani, cittadini che hanno a cuore il futuro culturale di questa città, metteremo in atto ogni lotta ed iniziativa per fermare questo scempio e sperpero di denaro pubblico, per salvaguardare i diritti dei lavoratori coinvolti in questa triste vicenda, per vigilare su questa operazione che si delinea come una ennesima privatizzazione e per denunciare a tutto campo manovre politiche ormai ben note, indegne di una capitale europea come Roma.

Primi firmatari:

Teatro Valle Occupato

Teatro del Lido Occupato

Angelo Mai Altrove Occupato