Ostia - Pasqua, in un imprecisato paesino del viterbese viene organizzata una sacra rappresentazione in cima ad una collina. Due uomini (un maestro e un vinaio) sono in croce e rappresentano i due ladroni. Loro malgrado sono costretti a socializzare e, nell'attesa che arrivi la processione si confrontano, litigano e ridono... E' l' alba: i due uomini sono ancora in croce e la loro attesa continua...

 

 

 

 

Di cosa parla
Balzac sosteneva:"Nessun uomo viene abbandonato senza ragione." E' un assioma scritto in fondo al cuore di ogni uomo... di qui il furore degli abbandonati...? Immaginate dunque due uomini abbandonati e dimenticati in croce durante una sacra rappresentazione in cima al Monte Soratte.

 

 

 

I due disgraziati, un vinaio ed un maestro elementare, vengono issati su due croci nel ruolo dei ladroni, il caso vuole che alla televisione ci sia un'importantissima partita che tiene incollati al video tutti gli altri partecipanti. I due di fronte all'atroce consapevolezza dell'abbandono sono dapprima pervasi da un moto di stupore, ma dopo poco prevale la rabbia e l'incredulità mista ad un senso di panico sempre più incombente.

 

 

 

 

La solitudine li attanaglia e la speranza di essere salvati col passar delle ore si fa sempre più tenue... Nulla accomuna i due individui, sono distanti in tutto. Il maestro di cultura laica, malinconico e attonito di fronte agli eventi, non riesce se non tardivamente a tessere un rapporto con il vinaio, personaggio greve, schietto e ruvido e soprattutto logorroico e un tantino incosciente.

 

 

Due mondi contrapposti che in virtù di una forzata convivenza campestre dovranno in qualche modo comunicare ed accostarsi per non cedere alla disperazione. Spettacolo di tessitura tragicomica, parte da un assunto al limite del surreale e si trasforma nel tragico epilogo in una apologo sulla vacuità dell'esistenza. Azzeramento della speranza? Ineluttabilità degli eventi? Questo testo apparentemente non lascia spiragli e prospettive ai due malcapitati.

 

 

 

 

Il proposito dell'autore è di lasciar sedimentare nello spettatore il vissuto dei due individui che in definitiva sotto diverse sfaccettature rappresenta il dolore e le passioni che pervadono tutti noi... nessuno escluso.

 

 

Quest'involucro di sofferenza e partecipazione emotiva in fondo ci accompagna
per tutta l'esistenza. Ed è nella disperazione e nel tunnel che un minimo spiraglio di luce anche distante si fa salvezza sia per il singolo che per l'umanità intera.

 

 

 

L’alba del terzo Millennio di Pietro De Silva, regia Andrea CATARINOZZI e Paolo CORDIVIOLA con Andrea CATARINOZZI e Paolo CORDIVIOLA.

 

 

 

In scena lunedì 18 febbraio. Spettacolo gratuito per gli abbonati.

 

 

TEATRO NINO MANFREDI, via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido. Info: 06/56324849,  

www.teatroninomanfredi.it, info@teatroninomanfredi.it.