Ostia - Raccontare, con le tecniche del teatro di narrazione, la storia di Serafino Gubbio, operatore di una casa cinematografica. È la trama dello spettacolo “Serafino Gubbio operatore”, del quale è protagonista Giancarlo Fares, terzo appuntamento della rassegna del lunedì “L’a(m)bito da sera”.
 

L’appuntamento, gratuito, è per lunedì 21 gennaio alle 21 ed è destinato agli abbonati, circa 1.800, che hanno effettuato l’abbonamento per la stagione 2012/2013.  Gli spettatori che hanno dato fiducia alla sala di Ostia, possono infatti scegliere tra i sei spettacoli inseriti in rassegna.



Per tornare all’evento di lunedì, è il racconto di un uomo capace ancora di osservare, di guardarsi attorno. E con la sua, la storia di tanti altri uomini, personaggi ironici e amari, tra Pirandello e l’oggi.


“Sono operatore. Ma veramente, essere operatore, nel mondo in cui vivo e di cui vivo, non vuol mica dire operare. Io non opero nulla.” Serafino registra con lo sguardo meccanico di una macchina da presa sottolineando la dimensione nascosta alla macchina: l’oltre. Un oltre che sfugge all’impassibilità della manovella che gira, ma non sfugge all’occhio umano che dietro quella nera macchina si nasconde. Un racconto che da grande sarà una sceneggiatura!


Giancarlo Fares riduce per la scena teatrale uno dei romanzi più inquieti e sorprendenti del primo quarto del Novecento: i Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello. Il romanzo svela, attraverso un monologo interiore, l’influenza decisiva che la nascente tecnologia cinematografica (e la tecnologia più in generale) avrà nel modo in cui l’uomo contemporaneo inizierà a guardare il mondo. 

 

 
“Serafino Gubbio operatore”
di G. Cardinali, G. Fares, S. Greco Valerio
 
regia, Giancarlo FARES e Sara GRECO VALERIO
 
con Giancarlo FARES
 
musiche originali composte ed eseguite dal vivo alla chitarra da Daniele ROMEO

 
 
 
TEATRO NINO MANFREDI
 
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