Ostia, "Teatro del Lido, serve un piano regolatore della cultura"
Ostia – Dopo aver letto la delibera sull’istituzione della Casa dei teatri e della drammaturgia licenziata nei giorni scorsi dalla giunta capitolina, il Comitato cittadino per il Teatro del Lido ritiene che l’esperienza del modello pubblico e partecipato dello stabile di via delle Sirene è stata salvaguardata evitando il bando e affidando la programmazione ad un raggruppamento di associazioni culturali del territorio, che si sta formando.
La Casa dei teatri, tuttavia, mostrerebbe delle “criticità” in particolar per l'ingresso dell'Agis (associazione dei teatri privati) nel comitato d'indirizzo e sulla programmazione “a giornate” degli spazi. Uno "spezzatino" che rischierebbe di impedire lo sviluppo di una progettualità organica e continuativa sul territorio cedendo gli spazi pubblici teatrali tramite bando ad operatori privati che potrebbero creare dei monopoli nella gestione dei teatri cittadini.
“Il comitato d'indirizzo, tutto di nomina politica, e un super direttore generale strapagato non garantiscono la valorizzazione delle pratiche virtuose proprie dei teatri di cintura che invece devono essere concepiti come servizi dinamici del welfare locale, progettati grazie al contributo di idee delle realtà del territorio e connessi in rete con i servizi scolastici, sociali e culturali”, spiega Filippo Lange, uno dei sei ex operatori culturali del Lido.
“Se da una parte i cittadini ottengono che il comune di Roma faccia un passo indietro sulla vendita di Acea, dall'altra il Comune "svende" i teatri pubblici ai manager del privato proprio in campagna elettorale nella logica di una spartizione bipartisan”, prosegue.
Come risolvere? Lange “rilancia” alle realtà romane e al consiglio capitolino l'idea di un Piano regolatore della cultura “per mettere a sistema le sinergie e le competenze degli operatori del settore e dei territori e per estendere il modello di gestione del Lido agli altri teatri di cintura”.
Il comitato attende inoltre una “posizione chiara e definitiva” da parte dell'assessore Dino Gasperini sul destino degli ex lavoratori, a spasso ormai da 4 anni e 2 mesi, e degli altri lavoratori impiegati presso Tor Bella Monaca e Quarticciolo.
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