Ostia – “Teodoro Buontempo ci ha lasciato: il leone ha combattuto fino all’ultimo”. A dare notizia della morte del presidente de La Destra, morto a 67 anni questa notte intorno alle 4.30 a seguito di una una malattia, sono i militanti e Il Giornale d’Italia, il quotidiano on line diretto dal leader Francesco Storace. Carlotta Chiaraluce, referente del partito del municipio, (ex XIII), ne ha dato notizia  stamattina, dopo che per tutta la giornata di ieri si erano rincorse presunte voci del decesso di Buontempo, smentite però dallo stesso Francesco Storace.


“Teodoro Buontempo è salito in cielo, circondato dall'amore della sua splendida famiglia. Il presidente de La Destra era stato colpito da una grave malattia e ricoverato presso una clinica romana. Sarà la sua famiglia a informare tutta la comunità sull'ultimo saluto”.


“E’ con tristezza e profondo cordoglio che salutiamo Teodoro Buontempo, il presidente de La Destra eletto per acclamazione, caro e vicino ai militanti, alla gente della strada, ai giovani, a quella base del partito con la quale ha saputo intrattenere un rapporto diretto e costruttivo. La sua personalità forte, le sue lotte senza paura per l’affermazione delle nostre idee e dei nostri valori, rimarranno sempre a simbolo e a sprone di tutta La Destra, nel ricordo di un uomo sempre pronto ad aiutare gli altri e ad intervenire a favore dei più deboli. Ricorderemo un politico di qualità che ha conquistato i vertici con il merito, l’orgoglio e la tenacia, seguendo un unico e chiaro obiettivo, quello della coerenza e della realizzazione dei suoi e dei nostri ideali”. Lo dichiara in una nota il capogruppo de La Destra alla Regione Lazio Fabrizio Santori, “apprendendo della morte del presidente de La Destra Teodoro Buontempo, un padre che ha saputo indicarci una strada che continueremo a seguire”.


“Sapere che Teodoro Buontempo non c'è più è un dolore enorme per ogni uomo di destra e soprattutto per i militanti de La Destra”, ha detto il segretario nazionale del partito, Francesco Storace. Con lui, nella clinica romana dove era ricoverato, c’erano la moglie Marina e i figli Maria, Gianni e Michele.


Il deputato amico” amava farsi chiamare questo uomo del popolo che da Ortona, in Abruzzo, era arrivato a Roma da ragazzo, affrontando tanti stenti. Poverissimo, dormiva nella sua Fiat 500 color amaranto o alla stazione Termini. L’auto fu poi distrutta da una molotov nel ’72. Alle spalle cinquanta anni di impegno politico. Militante del Fronte della Gioventù, attaccava i manifesti e faceva volantinaggio per le strade della Capitale. Era un capopopolo schietto, appassionato, lo ricordano gli amici.


Qui a Ostia, nel municipio X, ex XIII, dove viveva, era un punto di riferimento per quella destra sociale e popolare vicina alla gente. Un uomo del popolo, che come tale è sempre vissuto, anche quando era deputato. Da ragazzo guida il Fronte della Gioventù ad Ortona a Mare, in provincia di Chieti, poi Roma. Buontempo partecipa al ’68, ma dall’altra parte della barricata. Fonda negli anni Settanta Radio Alternativa passando per il Movimento sociale. In questo suo impegno sempre appassionato ‘Er pecora’, come era noto, fu anche espulso per una sua contestazione dal Msi. Rientrò sotto il falso nome di Domenico Adornato. Raccontava volentieri questo aneddoto risalente ai primi anni del suo attivismo.


Politico ‘vecchio stampo’, sicuramente appassionato e capace di trovare consensi nelle periferie proletarie romane, dapprima in prima fila nel Msi, poi An e infine La Destra, fu deputato per cinque legislature. Un idealista dagli ideali mai traditi, fortemente radicato nel suo territorio, fosse il Teatino della natia Carunchio, dove era nato il 21 gennaio del 1946, o Ostia e dintorni, suo collegio elettorale. Quando era presidente del Fronte della Gioventù presentava biglietti da visita con su scritto: ‘Buontempo Teodoro. Indirizzo: salita di Valle Giulia, dietro architettura, piazzola a sinistra dietro la fontanella’. Viveva lì, si lavava alla fontanella, era ospite fisso alla casa del passeggero  e faceva il cameriere alla Rupe Tarpea. In quel periodo inizia a circolare il soprannome di ‘Er pecora’ nei corridoi del partito, tra i futuri colonnelli che forse mal sopportavano quel giovane abruzzese fondatore di una delle prime radio libere. Ma lui non se l’è mai presa.


“Teodoro Buontempo ha cambiato la vita di molti di noi. Nei primi anni Settanta, fondatore e capo del Fronte della Gioventù, individuò sezione per sezione, scuola per scuola, molti di coloro che nel tempo avrebbero rappresentato la destra ad ogni livello. Mi venne a cercare nella sede del Msi-Dn di via Livorno a Roma e mi disse di andare a via Sommacampagna, la sede provinciale, ad occuparmi di scuole. Nel 1977 mi propose come suo successore alla guida del Fdg di Roma. Con lui la politica perde un combattente, un uomo del popolo sempre al servizio del popolo. Se la democrazia è rappresentare la gente in modo onesto, lui è stato un alfiere della democrazia”, ha dichiarato il vicepresidente del senato, Maurizio Gasparri.