Tribunale di Ostia, è scattato il conto alla rovescia
Ostia – Per il tribunale di Ostia è scattato il conto alla rovescia. E’ attualmente all’esame dell’aula di Montecitorio il provvedimento della spending review, il decreto che prevede una revisione della spesa pubblica.
Per “risparmiare”, lo scorso 5 luglio il consiglio dei ministri aveva approvato la riorganizzazione delle sedi giudiziarie presenti sul territorio italiano tagliando 37 tribunali e relative Procure della Repubblica, oltre alla Procura della Repubblica di Giugliano, in Campania, e tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale tra cui la sede di via dei Fabbri navali.
Nel frattempo, anche la camera si è espressa a favore del mantenimento della sezione distaccata del tribunale di Roma nel municipio XIII. Un indubbio importante passo in avanti. Dopo il senato, anche la commissione giustizia della camera, presieduta da Giulia Bongiorno, ha infatti ritenuto di dover esprimere parere favorevole in considerazione del grande lavoro svolto dagli uffici lidensi. Il sì della commissione è arrivato mercoledì 1 agosto.
Aumenterebbero le possibilità per la sede di Ostia di non essere “soppressa”, così come previsto dal ministro della giustizia, Paola Severino. Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è espresso in favore del mantenimento dell’organsmo, inviando una lettera al ministro Severino e sostenendo il Comitato promotore per il Tribunale Roma due sud, che associa tutte le realtà del municipio XIII. E’ stata avviata una raccolta di firme ed è stato lanciato un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, considerato a tutti gli effetti un cittadino residente nel municipio in quanto la Tenuta presidenziale di Castelporziano si trova nel XIII.
Ostia potrebbe essere “salvata” secondo “criteri oggettivi e omogenei”, così come espressamente dichiarato nel decreto che parlano, tra l’altro di efficientismo. Questi criteri, ribaditi ripetutamente dal Comitato, tengono conto dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e della specificità del bacino di utenza. Oltre che del “tasso d’impatto della criminalità organizzata e della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane”. Momenti cruciali per la sezione di Ostia: l’attesa è cominciata.
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