Ostia – Tutto il territorio del Municipio X rappresenta, per le sue bellezze storiche e ambientali, un immenso patrimonio dalle infinite opportunità non adeguatamente valorizzate o, peggio ancora, azzerate da interessi speculativi. Ed invece si dovrebbe puntare su queste ricchezze per un rilancio turistico del territorio che crei anche concrete occasioni occupazionali.

Perché questa sciatteria? Perché questa scarsa attenzione?  A questo riguardo Antonio Caliendo, consigliere Pd del X Municipio, dichiara: “Al di là di alcune motivazioni storiche,nessuna amministrazione, comunale o municipale, ha mai deciso e programmato una reale trasformazione di questo territorio in un distretto turistico. Serve quindi un’amministrazione che si ponga questo come obiettivo principale e che colleghi ad esso tutti gli interventi che vadano, per esempio, dalla manutenzione ordinaria del territorio alla piena efficienza e funzionalità della Roma-Lido, alla pulizia delle strade, del verde e di tutti i beni pubblici. Questa visione consentirebbe di avere un collegamento ferroviario efficiente per i turisti e di conseguenza per i residenti, le strade ed il verde pubblico curato per i turisti ma anche qui di conseguenza per i residenti. Il legame sarà vincolante per tutti”


Perché puntare su un progetto di trasformazione del territorio in distretto turistico? “Siamo in un’epoca difficilissima e bisogna saper fare delle scelte coraggiose”, afferma Antonio Caliendo. “Anche se aver trascurato fino ad oggi di puntare su un entroterra vitale a soli 10 chilometri dal centro di Roma, sul parco archeologico, uno dei più grandi al mondo, e sulle altre bellezze è stata la ‘scelta’ purtroppo scellerata fatta finora”.


Quali i vantaggi di questa trasformazione? “Innanzi tutto un distretto turistico offre sempre una migliore qualità della vita per i residenti con l’aumento del decoro pubblico. In secondo luogo, ancora più importante, si aumenterebbe l’occupazione locale, in particolar modo giovanile. Infine c’è la difesa del territorio: se le risorse rappresentano una fonte di benessere per una fascia sempre più ampia di popolazione, sarà più facile difenderle da speculazioni o sfruttamenti”.


Waterfront, litorale ed hinterland, aeroporto: come risolvere questi problemi che ad oggi avrebbero frenato lo sviluppo turistico del X? “Occorre superare le singole situazioni puntando invece su una visione complessiva di largo respiro, a breve e lunga scadenza”, spiega Antonio Caliendo. “Un esempio? L’entroterra non potrà sentirsi escluso da questo progetto se si spiegherà a chi abita ad Acilia o Dragona che è più logico ed umano andare a lavorare ad Ostia Antica piuttosto che al Nomentano o addirittura fuori Roma”.  E sottolinea: “L’aeroporto non interesserà solo a chi ci lavora se il X Municipio vivrà anche su un flusso di turisti diretto: a quel punto interesserà a tutti, compresi i singoli commercianti. Si potrà realizzare una navetta che colleghi Fiumicino con Ostia”.


La mancanza di infrastrutture ed investimenti potrebbe frenare questo progetto? “Innanzi tutto il X Municipio ha già infrastrutture superiori a quelle di tanti altri distretti turistici, magari dovrebbero essere utilizzate meglio. Sono altresì convinto che se ci fosse una visione complessiva, un vero assessorato al turismo, delle persone che lavorassero in questa direzione, il supporto di alcuni esperti, gli investimenti di imprenditori locali o esterni sarebbero una naturale conseguenza”.


Cosa si può fare per raggiungere questo obiettivo? “Sono due anni che con il nostro gruppo di lavoro stiamo sviluppando idee e posso già indicare quello che potrebbe essere un percorso. Innanzi tutto impegnare l’amministrazione municipale, anche in vista del decentramento da Roma, in questa direzione.  Poi, definire un progetto pluriennale, da condividere sia con le associazioni di categoria, sia con i comitati di quartiere, sia con le tante associazioni ambientaliste del territorio. Infine coinvolgere tutti i cittadini, partendo con l’informazione nelle scuole, soprattutto negli ultimi due anni in vista delle loro scelte lavorative”, conclude il consigliere Caliendo.