Ostia – Turni massacranti, infermieri non idonei e ‘strane’ politiche gestionali delle risorse umane: la Uil Fpl punta il dito contro la Asl Roma D. “Nell’Azienda stanno chiamando per visite di idoneità circa 150 infermieri che lavorano nel territorio  per recuperare personale da inserire nei reparti dell'ospedale  G.B. Grassi di Ostia  dove, nella maggior parte dei casi, si sta lavorando ai minimi assistenziali, con turni di lavoro che raggiungono le 17 ore consecutive al giorno”, informa la sigla in una nota diffusa ieri. “Nel corso degli anni abbiamo assistito ad una strana politica gestionale delle risorse umane da parte del servizio infermieristico che ha creato delle anomalie evidenti e, in virtù di questo, la Uil Fpl  si è sempre dichiarata favorevole ad una riorganizzazione del personale in base ai servizi,  ma in questo caso ne contestiamo i metodi e i tempi.  Perché”, prosegue la nota, “chiamare per le visite persone non idonee al lavoro nei reparti quando l'azienda ha già i fascicoli sanitari di ogni dipendente? Questo ci sembra uno spreco di risorse umane e di denaro (denaro speso per le analisi cliniche, per esempio), che sta oltre tutto creando un enorme stress a infermieri che hanno delle malattie croniche  riconosciute”.

 

“Sembra che l'azienda abbia preso come unico parametro l'età anagrafica (50 anni), non considerando l'anzianità di servizio, eventuali bandi di selezione fatti dalla stessa Asl Roma D e vinti dai colleghi, ma soprattutto non considerando gli eventuali "buchi" che un infermiere trasferito può lasciare nel suo servizio. Che senso ha sguarnire un servizio territoriale per colmare le carenze dell'ospedale?   Ricordiamo”, conclude la nota della Uil Fpl, “che la mobilità interna è materia di contrattazione aziendale con i sindacati proprio per evitare di calpestare diritti e gestire al meglio, con regole trasparenti, le risorse umane in base ai servizi presenti. Ma l'azienda ha ritenuto di procedere senza coinvolgimento dei sindacati”.