Ostia, Uil Fpl: “Pronto soccorso al collasso: mancano gli infermieri”
Ostia – Ritmi di lavoro faticosissimi. Turni ‘senza respiro’ di 17 ore consecutive. Toccano le 60 ore gli straordinari mensili, un terzo di quelli che il Contratto nazionale del lavoro prevede per un anno. Livelli di gravissimo stress psico-fisico. E’ diventata ormai intollerabile la condizione degli infermieri che lavorano al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia. A denunciare la situazione in cui si trovano gli operatori è Giuseppe Conforzi, coordinatore della Uil Fpl della Asl Roma D. “Per ogni turno lavorativo sono presenti 5 infermieri, un numero assolutamente insufficiente per fronteggiare adeguatamente le esigenze dell'utenza. Per una assistenza adeguata”, prosegue, “nel periodo invernale dovrebbero essere in servizio almeno 7 infermieri, figuriamoci durante l'estate quando la popolazione di Ostia aumenta notevolmente fino a triplicarsi. Ormai gli straordinari sono diventati all'ordine del giorno: sarebbe il caso di chiamarli "ordinari" visto che ormai vengono programmati, contro ogni regola contrattuale e legislativa”. Ciascun infermiere arriverebbe a lavorare quotidianamente fino a 17 ore consecutive mettendo a rischio se stesso e l'utenza. Nell’ultimo periodo, inoltre, l’organico ha perso tre unità.
“Il blocco delle assunzioni ha portato ad una mancanza di risorse in Azienda ma intanto si potrebbero eliminare le anomalie gestionali provocate dal Sai ospedaliero in questi anni. Infatti nello stesso reparto troviamo un aiuto coordinatore ed un aiuto dell'aiuto coordinatore, risorse sottratte all'assistenza. Al Grassi e Cpo”, continua l’esponente della sigla, “ne troviamo molte di queste anomalie gestionali che, segnalate da questa organizzazione sindacale non sono state mai risolte, come per esempio la presenza di 2 O.S.S. in camera mortuaria che potrebbero essere impiegati nell'assistenza, al pronto soccorso o altri reparti. Forse sarebbe il caso di sostituire completamente il Sai Ospedaliero? O vogliamo far continuare a gestire l'ospedale a chi ha contribuito a creare il problema?”, domanda ancora Giuseppe Conforzi che a nome della Uil Fpl chiede “l'immediata immissione di infermieri al pronto soccorso con lo scopo di diminuire il lavoro straordinario ed aumentare la presenza di Cpsi per ogni turno”.
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