Ostia – Ulivi secolari a Ostia. Uno a levante uno a ponente. E scoppia la polemica. “Perché spendere decine di migliaia di euro per trapiantare due alberi secolari mentre i parchi e i giardini del municipio XIII versano nel più totale abbandono?”, denuncia Maurizio Carrozzi, coordinatore del Circolo Sel Casa della Sinistra XIII.

 

 

 

Le piante “incriminate” si trovano all’incrocio tra via Piola Caselli e via Genovese Zerbi, dove c’è una rotatoria con una  bella aiuola al cui centro troneggia un esemplare di ulivo centenario circondato da tanti giovani cipressi, e analogo spettacolo, senza cipressi e con un esemplare un po’ più giovane di ulivo, si trova tra via Costanzo Casana e via Marenco di Moriondo.

 

 

E’ stata già presentata una richiesta di accesso agli atti per conoscere i costi dell’appalto e l’esponente politico non esclude una denuncia per danno erariale.

 




Maurizio Carrozzi, pur  esprimendo apprezzamento per la realizzazione dei rondò negli incroci più pericolosi della città, segnala tuttavia “l’ennesimo esempio di cattiva amministrazione delle giunte capitolina e municipale”.

 


Chi è passato in questi ultimi giorni nei pressi del mercato in costruzione (ma quando finirà) all’incrocio di via Piola Caselli e via Genovese Zerbi avrà notato nel rondò in allestimento una bella aiuola al cui centro troneggia un esemplare di ulivo centenario circondato da tanti giovani cipressi.

 

 

 Spettacolo simile, senza cipressi e con un esemplare un po’ più giovane di ulivo avranno visto quei cittadini che hanno attraversato l’incrocio tra via Costanzo Casana e via Marenco di Moriondo.

 

 



Secondo Carrozzi, la decisione mostrerebbe “tutta l’incompetenza di cui è capace la destra”. In primo luogo, il coordinatore chiede di conoscere il costo dell’ intervento, considerando che si tratta di ulivi adulti, forse centenari. “Il loro costo è compatibile con le condizioni delle casse municipali?”, domanda. “Non sarebbe forse stato opportuno investire qualche risorsa per curare le palme ancora agonizzanti, anche queste centenarie? Il degrado e l’abbandono dei parchi e giardini municipali non richiede forse una più oculata gestione delle scarse risorse? È stato calcolato il rischio che gli alberi adulti possano non sopravvivere al trapianto?”, aggiunge.

 

 

 Per questo motivo, il coordinatore presenterà una richiesta di accesso agli atti  per verificare se le risorse spese siano congruenti con l’attuale situazione economica: in caso contrario non esclude la denuncia per danno erariale dei responsabili.

 

 



Inoltre, tra le considerazioni Carrozzi sottolinea anche implicazioni ambientali e di arredo urbano. “E’ immorale che un ente pubblico alimenti una pratica di saccheggio del territorio che tende a sradicare piante di ulivo centenarie dalle nostre colline, procurando un danno al paesaggio e al nostro sistema produttivo. E’  inopportuno che in un ambiente litoraneo, caratterizzato dalla prevalenza di pini marittimi e lecci, con palme e macchia mediterranea, vengano inserite essenze fuori contesto più adatte alle città e i paesi del nostro Appennino”.

 



“Anche in questa vicenda si può cogliere tutta l’inadeguatezza di una maggioranza che ha gestito la cosa pubblica con il piglio dei dilettanti allo sbaraglio, ma noi fino all’ultimo vigileremo sulla cattiva amministrazione di questo sgangherato centrodestra”, conclude.