Ostia, vandali al Parco Pasolini: i neofascisti danneggiano il monumento al poeta
LA SCOPERTA – A scoprire i gravissimi danni sono stati i volontari della Lipu che gestiscono l'oasi Chm - Centro Habitat Mediterraneo, situato nei pressi dell'Idroscalo di Ostia. Il monumento al poeta, realizzato dallo scultore Mario Rosati, ha subito la rottura di lastre e vetri spaccati, nonché frasi offensive contro la memoria dell’intellettuale friulano.
LA DENUNCIA - I volontari della Lipu, guidati dal consigliere nazionale dell'associazione Alessandro Polinori, hanno segnalato l’accaduto alle forze dell'ordine, che stanno effettuando i primi rilievi: sul posto la scientifica.
IL PRESIDENTE LIPU - "E' un fatto di particolare gravità – commenta il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria - organizzato da persone che predicano e praticano la violenza e la sopraffazione e non si fermano nemmeno dinanzi alle pacifiche testimonianze della memoria. Sono eventi che certamente spaventano ma che, pur contraddistinti dalla violenza della distruzione fisica, sono privi della forza di fermare la cultura, specie quella della poesia, del dialogo, dell'apertura al mondo. Contribuiremo – prosegue Fulvio Mamone Capria - a rimettere le cose a posto, anche attraverso un evento simbolico speciale, e continueremo a difendere le testimonianze di pace e cultura come da sempre facciamo con quelle della natura".
ALESSANDRO POLINORI - "Da oltre 15 anni gestiamo l'Oasi - afferma Alessandro Polinori, consigliere nazionale della Lipu e responsabile del Chm di Ostia - e mai era mai accaduto alcun episodio, meno che mai così violento. Lo sdegno si mescola alla sorpresa, anche perché visitatori da tutto il mondo giungono in quest'area, naturale e culturale al tempo stesso, per ammirarne la bellezza della natura salvata e dedicare un ricordo all'intellettuale e poeta Pasolini”.
OASI LIPU - Con l'istituzione dell'oasi della Lipu, nata alla fine degli anni Novanta dopo una grande battaglia ambientalista condotta contro la realizzazione di un devastante e diseducativo oceanario, il tratto dell’Idroscalo in cui Pasolini trovò drammaticamente la morte, dopo decenni di abbandono tra discariche, abusivismo e animali al pascolo, è stato progressivamente recuperato dai volontari dell'associazione ambientalista, dapprima con un'accurata bonifica e successivamente con la realizzazione di una ricostruzione ambientale di una laguna mediterranea (oggi regno di aironi rossi, tarabusini, morette tabaccate e cigni reali).
Al centro dell'area, vi è il ‘Giardino letterario Pier Paolo Pasolini’, che comprende il rifacimento della stele del Maestro Mario Rosati e la realizzazione di percorsi bibliografici e letterari, realizzati grazie all'intervento del Comune di Roma.
IL FILM – La settimana scorsa è uscito nelle sale cinematografiche il film ‘La macchinazione’ di David Grieco, interpretato da Massimo Ranieri nel ruolo di Pier Paolo Pasolini, da Libero De Rienzo, François-Xavier Demaison, Matteo Taranto, Milena Vukotic, Roberto Citran, Catrinel Marlon, Paolo Bonacelli, Toni Laudadio. Alcuni mettono in relazione il raid di questa notte con l’uscita del film.
LA MACCHINAZIONE - La pellicola si svolge nell’estate del 1975, anno della sua morte, quando il regista sta montando il suo film più aspro e controverso, Salò o le 120 Giornate di Sodoma (opera che a suo dire "sorprende persino me che ne sono l'autore"). Pasolini, coscienza critica e anticonformista del nostro paese, alla vigilia di cambiamenti epocali per l'Italia, mentre lavora al suo film, sta scrivendo Petrolio, opera che denuncia le trame di un potere politico ormai corrotto fino al midollo. In quegli stessi giorni, Pasolini frequenta un ragazzo di borgata, Pino Pelosi, soprannominato Pino ‘la rana’. E' una borgata dove comincia a muovere i primi passi un'organizzazione criminale che si avvia a diventare padrona della città: la Banda della Magliana.
Quando, la notte del 26 agosto, viene sottratto dagli stabilimenti della Technicolor il negativo di Salò, scatta una trappola mortale che vede la sinergia fra delinquenza comune, crimine organizzato e una criminalità politico-finanziaria che forse a tutt'oggi conserva larghe sacche di potere nel nostro Paese. Nella notte fra il primo e il due novembre del '75, Pasolini si reca all'Idroscalo per riavere il negativo del film. Ciò che in realtà si trova ad affrontare è una trama pianificata in ogni dettaglio da tanti complici volontari e involontari, tutti ormai indistinguibili, tutti ormai ugualmente colpevoli.
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