Ostia - Deturpare una scuola anche rubando computer, materiale didattico, monitor di ultima generazione appena donati ai bambini per la loro crescita e formazione. Insomma colpire i futuri cittadini, le loro famiglie e gli insegnanti è un atto grave, che destabilizzante. Anche perché non è purtroppo il primo. Vandalizzata una settimana fa la scuola Gabbianella al Porto. E stanotte è toccato alla Stella del Mare prima che i malviventi forzassero l’armadietto-cassaforte della Mar dei Caraibi.

“Ci sentiamo di esprimere la più grande vicinanza e solidarietà al personale e alle famiglie delle centinaia dei bambini: se si continua così ad Ostia non saranno solo i chioschi a "bruciare" per colpa della criminalità, ma le scuole”, dichiara Stefano Di Tomassi, insegnante alla Mar dei Caraibi e appartenente alla Ciurma Missione Apei 13.


“Le tematiche legate alla scuola dovranno essere messe tra i primi punti nell’ agenda dei programmi delle nuove amministrazioni. Nello specifico”, prosegue, “nella "Mar dei Caraibi", soprattutto nel plesso della Segurana ma anche nella sede e nella scuola media, si è intrapreso da qualche settimana un iter per utilizzare la protezione civile sia per la formazione dei bambini e dei docenti  sia per la vigilanza delle strutture. L'esempio è stato seguito subito da altri istituti che stanno prendendo contatti. Tuttavia le pratiche sono rallentate decisamente dalla burocrazia e, ahimé, non abbiamo fatto in tempo... La scuola, detto fatto, è stata depredata”, spiega Stefano Di Tomassi, che ‘lancia il problema della sicurezza, della vigilanza, della presenza dello stato e dei suoi organici proprio all'interno delle scuole nel municipio X”.

Negli ultimi mesi si è infatti assistito ad una escalation di furti e di danneggiamenti in tanti istituti del territorio. Secondo Di Tomassi, occorre schierare un welfare della comunità fortemente competente. “Una realtà di professionisti e persone competenti mappate sul territorio e chiamate a lavorare accanto alle istituzioni per essere presenti con forza e solidità a presidiare le scuole e a raccordare la galassia del volontariato e del libero associazionismo: in questo modo la criminalità sarà ben alla larga da cose e soprattutto dalle persone”, conclude. E dai bambini, aggiungiamo.