Ostia – Nonostante l’estate sia ormai inoltrata a Ostia è ancora ‘guerra’ per il libero accesso al mare. A proseguire nella battaglia, dopo i Verdi che nei giorni scorsi hanno organizzato il ‘Piccone Day’, i Radicali che chiedono che siano aperti tutti i varchi del lungomare. A giugno il presidente del municipio X Andrea Tassone aveva disposto l’apertura dei due accessi che si trovano in prossimità degli stabilimenti Elmi ed Urbinati, posti ai due lati di piazzale dei Ravennati, al Pontile. Ma il ‘tentativo’ era fallito per la strenua protesta dei balneari che ne sostengono l’inutilità, oltre al mancato rispetto di precedenti accordi presi con la stessa amministrazione locale. Ma gli esponenti del partito della rosa tornano a denunciare che le spiagge sono off limits e che nella sostanza vi sono soltanto sei passaggi lungo 9 chilometri, per lo più concentrati sul lungomare di Ponente, nelle vicinanze del porto turistico, in corrispondenza delle spiagge libere attrezzate. Per il resto, a Levante, un ‘lungomuro’ che corre lungo gli stabilimenti balneari.

 

"Alla fine degli anni '80 a Ostia c'erano 12 varchi di accesso al mare adesso invece nei 9 km del lungomare di Ostia, ovvero il tratto che si trova a destra della Cristoforo Colombo fino al porto di Ostia, c'è una situazione unica in Italia, che non si verifica nemmeno nella Versilia o in Romagna”, ha detto il consigliere capitolino radicale Riccardo Magi a Adnkronos: “Per chilometri ci sono solo sei varchi pubblici, di cui uno in coincidenza del canale, dove c'è anche il divieto di balneazione, e comunque tutti dal lato del porto. Altrimenti l'unico modo per accedere alla spiaggia è entrare dagli stabilimenti in concessione, che spesso chiedono il pagamento del biglietto".  "Gli stabilimenti sono aperti dalle 9 alle 19 di sera e chiusi la notte e in inverno”, prosegue, “in sostanza quando sono chiusi non c'è possibilità di entrare, e in passato ci sono stati problemi anche di sicurezza, per prestare soccorso a una barca è stato necessario abbattere il muro. Quello che noi chiediamo è che vengano riaperti alcuni varchi a partire da quelli sul pontile. Il municipio dopo le proteste non ha più provato riaprirli", conclude. "Alla fine degli anni '80 a Ostia c'erano 12 varchi di accesso al mare adesso invece nei 9 km del lungomare di Ostia, ovvero il tratto che si trova a destra della Cristoforo Colombo fino al porto di Ostia, c'è una situazione unica in Italia, che non si verifica nemmeno nella Versilia o in Romagna - dice Magi - Per chilometri ci sono solo sei varchi pubblici, di cui uno in coincidenza del canale, dove c'è anche il divieto di balneazione, e comunque tutti dal lato del porto. Altrimenti l'unico modo per accedere alla spiaggia è entrare dagli stabilimenti in concessione, che spesso chiedono il pagamento del biglietto". L’amministrazione municipale, tuttavia, sarebbe in procinto di aprire i varchi dopo regolare procedimento amministrativo. Ed intanto proprio oggi il presidente Tassone ha annunciato la seconda fase della pedonalizzazione del lungomare di Ostia a partire da lunedì 21 luglio: in programma una serie di eventi per le famiglie e i ragazzi.

"A Capocotta, Castelporziano e per un tratto di un chilometro e mezzo che va dal porto di Roma a piazza Scipione l'Africano sulla parte nord di Ostia le spiagge sono molto grandi e tutte libere" mentre a Fregene, un altro tratto del litorale romano, l'accesso è tutto libero, anche se ci sono gli stabilimenti”, ha detto sempre a Adnkronos il presidente di Assobalneari Roma e di FederBalneari Italia Renato Papagni. Secondo Assobalneari sul litorale dal porto di Ostia a Capocotta ci sono ben 38 punti di libero accesso garantito, stabilimenti privati che permettono ai bagnanti di transitare e raggiungere il bagnasciuga. Quanto ai famosi varchi che dovevano essere aperti sul pontile di Ostia, "il municipio ha dovuto fare marcia indietro". "Il municipio - spiega Papagni - ha tentato di aprire i varchi al pontile di Ostia, in corrispondenza dei due lati, dove ci sono due stabilimenti. Noi avevamo proposto la realizzazione di due ampie scale di accesso, ovvero di riproporre una vecchia situazione che c'era negli anni '50 quando esistevano delle scalette per scendere in spiaggia in corrispondenza dei cinque metri liberi sulla fascia del bagnasciuga. Il presidente è partito per la tangente mandando le ruspe a pochi metri dal libero accesso che gli stabilimenti già concedono. C'è una legge del 2006 che fissa l'obbligo di lasciare libero l'accesso a tutti in tutti gli stabilimenti. Quindi i varchi non sono stati aperti".