Ostia, Verdi: “Stabilimenti irregolari: revocare 71 concessioni
LE IRREGOLARITA’ - “L'ex assessore alla legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, dichiara meravigliato di aver trovato tantissime irregolarità e violazioni palesi che dovrebbero portare alla revoca o alla decadenza delle concessioni degli stabilimenti balneari ad Ostia”, spiega Gianfranco Mascia.
LE DENUNCE DEI VERDI - “Se ce l'avesse chiesto prima, gli avremmo girato le nostre denunce degli anni passati sulla truffa di alcuni imprenditori che hanno occupato il demanio allargando micro concessioni di 70 metri fino a farle diventare maxi stabilimenti decuplicando (e in alcuni casi centuplicando) la superficie occupata. Sia gli imprenditori sia chi avrebbe dovuto controllare nel X municipio hanno troppo spesso piegato a favore dei loro interessi una normativa che negli anni ha concesso condoni per accontentare il ‘partito del cemento’, trasversale al centrodestra e al centrosinistra, come Mafia Capitale ha dimostrato”, prosegue il portavoce dei Verdi.
71 CONCESSIONI - “A pagarne il prezzo (in tutti i sensi) sono stati i cittadini che troppo spesso hanno subito le angherie dei gestori (abusivi) degli stabilimenti balneari. Per questo ogni anno noi Verdi abbiamo proposto il nostro "Manuale di autodifesa del bagnante" in cui sono riportate tutte le norme di legge che garantiscono il libero accesso alle spiagge e i consigli su come comportarsi di fronte agli abusi. A questo punto non rimane che una soluzione: revocare immediatamente tutte le 71 concessioni di Ostia per stabilimenti balneari e lanciare un nuovo bando trasparente e con ben chiari i limiti imposti dalla legge".
LA LEGALITA’ - "Non per cementificare ma per consentire ai bagnanti di usufruire in maniera sostenibile delle spiagge e agli imprenditori seri di realizzare progetti non penalizzanti per il territorio - continua Gianfranco Mascia -. Tutte le altre costruzioni abusive costruite sulle spiagge demaniali devono essere abbattute rapidamente e senza remore. Ripristinare la legalità è l'unico segnale utile e dignitoso per le istituzioni romane ormai screditate dopo essere state ostaggio e/o complici della criminalità”, conclude.
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