Ostia – “Apertura di via Mar Rosso? La giunta  Vizzani prende lucciole per lanterne”. Tonino Ricci, consigliere municipale Idv, con lettera datata 11 gennaio 2013, protocollo 3111, inoltrata al dirigente del lavori pubblici del municipio,  lo invita a non adempiere a quanto disposto dalla giunta, riservandosi di agire nelle sedi più opportune per il rispetto della normativa vigente, qualora la richiesta non venga accolta.

 

 

 

“Il 4 ottobre del 2012”, dichiara Tonino Ricci,  “tra le varie disposizioni che la giunta ha dato agli uffici municipali viene dato mandato all’Ufficio tecnico a provvedere al prolungamento di via Mar Rosso “…inoltre la giunta, in relazione al nulla osta ricevuto dalla Commissione di Riserva sull’apertura di via Mar Rosso da mandato allo Uot a provvedere alla realizzazione dell’opera così come progettata e approvata…”.

 

 

 

 “Tale mandato è in netto contrasto con quanto affermato dall’articolo 9 del Decreto Ministeriale 29 marzo 1996 istitutivo della riserva naturale statale “Litorale Romano” e relative norme di salvaguardia (articolo 9 modalità di rilascio di autorizzazioni in regime transitorio 1. Le autorizzazioni di cui ai precedenti articoli 7 e 8 sono rilasciate dai comuni di Roma e Fiumicino in relazione alle rispettive competenze previo parere vincolante della commissione di riserva da rendersi con modalità di cui all'art. 13 della legge n. 394/1991)”.

 

 

 

“Come può un’amministrazione locale contravvenire a quanto disposto da un decreto ministeriale che delega ai comuni di Roma e Fiumicino il rilascio del nulla osta e non ad altro soggetto?”.

 

 

Il consigliere dell’opposizione rinnova pertanto l’invito al presidente Vizzani e alla sua giunta di pensare ai problemi reali del territorio.

 “Infatti uno dei problemi che quotidianamente i cittadini del nostro territorio debbono affrontare e quello del traffico sempre caotico, i tempi di percorrenza per chi deve recarsi in direzione Roma o aeroporto aumentano ogni giorno con punte massime in alcuni casi di  ore,  ciò è frutto di scelte urbanistiche sbagliate, oserei definire in alcuni casi scellerate, si è continuato a rilasciare autorizzazioni ad edificare immobili sia ad uso residenziale, commerciale e sportivo, senza che vi sia stata una idonea pianificazione delle infrastrutture, strade, fogne e servizi vari”.

 

 

 

“Questa mancanza di pianificazione urbanistica ha fatto sì che il nostro territorio nel giro di alcuni decenni è passato da 30.000/40.000 residenti ai circa 280.000 residenti, con le stesse infrastrutture degli anni 60”.

 

 

 

     “Per via Mar Rosso  voglio rammentare al presidente Vizzani che il problema della viabilità di Ostia Levante è molto sentito e dibattuto dalla cittadinanza e la paventata apertura di via Mar Rosso non è altro che un inutile e costoso sperpero di denaro pubblico, ed un attacco ad un’area verde inserita all’interno della Riserva naturale statale del litorale romano.

 

 

“Mi sono sempre opposto  attivamente contro questa apertura, non per essere il signore del no come qualcuno vuol far passarmi, ma proponendo una valida alternativa, ritenendo infatti che sia più funzionale per i cittadini e molto meno costosa per i contribuenti l’allargamento, con una rotatoria finale, di via Mar dei Coralli (strada che già confluisce su via dei Pescatori ed è altresì la strada più diretta che collega l’entroterra all’ospedale Grassi), anche se non si capisce per quali “interessi” tale proposta non è mai stata presa in considerazione per essere realizzata”.

 

 

 “Credo che  l’allargamento di via Mar dei Coralli con la realizzazione di una rotatoria nel tratto finale che si immette su via dei Pescatori, in modo da favorire un maggiore deflusso del traffico ed un migliore collegamento dell’entroterra con il nosocomio, sia l’unica soluzione: che non sia pregiudizievole per l’ambiente  per i residenti della zona, e non eccessivamente costosa per l’amministrazione”.

 

 

“Già il cambio della segnaletica del tratto finale di via Mar dei Coralli che si immette su via dei Pescatori, che è costata poche decine di euro ai contribuenti ha dato i suoi frutti. Mi chiedo perché sperperare 400.000  euro (soldi della collettività) per un’opera inutile dannosa e costosa, cosa si nasconde dietro questa operazione?”, conclude Tonino Ricci.