Nuovo grido d’allarme dei vigili del fuoco: “Ostia senza un mezzo di soccorso causa guasto”
Ostia – I vigili del fuoco di Ostia tornano a denunciare l’’emergenza mezzi’. Le macchine con le quali sono costretti ad operare, infatti, sono ormai vecchie e rischiano di rompersi da un momento all’altro. Ed è proprio quello che è successo ieri quando hanno lanciato un accorato appello: “Ostia senza mezzo di soccorso causa guasto e i mezzi in sostituzioni sono peggiori del nostro”.
Il mezzo che è stato inviato in officina per la riparazione era già ‘vetusto’, con oltre trent’anni di servizio alle spalle. Ma quello che è arrivato in sostituzione alla stazione di via Celli ne ha almeno un paio in più. “E magari tra due giorni saremo di nuovo punto e a capo”, commentano i pompieri. “La situazione”, spiega un capoturno a Ostiatv, “non riguarda soltanto Ostia, ma tutta Roma e provincia oltre che il territorio nazionale. E’ un problema grosso. Noi continuaiamo ad operare ma se ci vengono assegnati mezzi obsoleti, saranno poi i responsabili ad assumersene la responsabilità”.
Secondo il vigile del fuoco, la stagione, per quanto riguarda gli incendi boschivi è ‘calma’, anche se è il territorio di Ostia e del municipio X ad essere ‘particolare’. “Effettuiamo interventi di tutti i tipi”, spiega. Ieri notte, nell’arco di due ore, i pompieri sono intervenuti in via Danilo Stiepovich, a Ponente, per il rogo di tre auto e nell’entroterra. Lo scorso 12 luglio si è era svolto un sopralluogo dell’on. Marco Miccoli, Pd, e del senatore Sel Massimo Cervellini presso l’officina dei vigili del fuoco in via del Calice, dove si effettua la manutenzione dei mezzi di tutto il comando di Roma e provincia. Il sopralluogo dei due esponenti politici aveva fatto seguito alla richiesta dei pompieri di Ostia che avevano chiesto l’interessamento diretto delle amministrazioni sulla situazione del parco mezzi in dotazione al corpo che, come segnalato nell’incontro avvenuto tre settimane fa presso la stazione di via Celli, al Lido, è a dir poco drammatica. “
Nel corso dell’incontro è emerso”, avevano riferito gli uomini di Ostia, “che, se possibile, la situazione è anche peggiorata, soprattutto in un momento cruciale della stagione di lavoro”. Per i vigili del fuoco, infatti, questo è un periodo particolarmente intenso. A Miccoli e Cervellini era stato fatto notare che nell’officina di via del Calice “regna il caos totale dovuto al sovraffollamento di mezzi in manutenzione, ordinaria e straordinaria, che non riesce ad essere smaltito dal personale a causa della totale assenza di un coordinamento da parte dei dirigenti che dovrebbero individuare le priorità e quindi convogliare le poche risorse economiche per la riparazione dei mezzi stessi”. Inoltre i vigili del fuoco avevano anche fatto notare ai due politici che molto lavoro viene esternalizzato mentre invece, con la metà dei soldi, la manutenzione potrebbe essere svolta nella stessa officina. I mezzi, poi, pur essendo di recente assegnazione come i Volvo, i Mercedes e gli Stralis presentano problemi di diverso tipo che non ne permettono l'utilizzo. Addirittura, in casi estremi, mettono in pericolo la stessa incolumità del personale e dei cittadini come un Volvo che qualche mese fa ha subìto un incidente per cause attribuibili alla sbagliata progettazione per il suo utilizzo. Il 10 luglio scorso a segnalare il problema degli ‘angeli delle città’, come vengono anche chiamati i pompieri per la loro professionalità e per l’abnegazione al servizio della collettività, erano stati la Fp Cgil, Fns Cisl e Uil.
“Abbandonati, carenza di personale, caserme vecchie. Tutti i motivi che creano grande preoccupazione nei vigili del fuoco regionali. Fattori che negli anni hanno seriamente appesantito i carichi di lavoro e lo stress cui quotidianamente viene sottoposto il personale e hanno generato continui incidenti sul lavoro”, avevano denunciato in una nota: “a questo si aggiunge la grave situazione degli automezzi vetusti e fatiscenti e la cronica assenza di fondi per le riparazioni e quindi per i nuovi acquisti. Tutto ciò non può che provocare gravi incertezze nella capacità di prestare soccorso alla cittadinanza laziale”. I sindacati di categoria avevano puntato il dito sulle scelte governative degli ultimi anni. “Per risparmiare è stato usato un criterio puramente aritmetico-contabile, tagliando le spese in modo cosiddetto lineare senza verificare le conseguenze per la sicurezza della collettività”. E soprattutto nella stagione estiva, quando gli incendi boschivi e i fenomeni meteorologici più imprevedibili aggraveranno ancor più la situazione, erano tornati a lanciare un grido di allarme perché il dispositivo per il soccorso tecnico urgente non sarebbe in grado di farvi fronte adeguatamente. Lo scorso 9 luglio si era concluso con un nulla di fatto l’ennesimo incontro con l’amministrazione nel tentativo di trovare un’intesa nell’ormai lunga vertenza che queste organizzazioni sindacali portano avanti. “Continueremo con tutte le iniziative necessarie volte a sensibilizzare le forze politiche e sociali”, concludono le sigle: “invitiamo pertanto i parlamentari del Lazio a effettuare congiuntamente visite presso le varie sedi, nei comandi provinciali del Lazio per rendersi conto di persona della situazione per poi rappresentare all'interno del parlamento lo stato di disagio in cui versano i vigili del fuoco e cercare di trovare risposte e soluzioni attraverso le modifiche della legge sul turn over, che a tutt’oggi prevede l’assunzione di 20 lavoratori a fronte di 100 che andranno in pensione, e il regolare ripristino dei fondi per la gestione degli automezzi”. Il presidente del municipio X, Andrea Tassone, si è impegnato a reperire fondi per dotare la caserma lidense di una struttura esterna in lamellare da adibire a spogliatoio.
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