Ostia, i vigili del fuoco costretti ad operare con mezzi ‘d’epoca’: “Chiediamo sicurezza e manutenzione”
Ostia – Costretti ad operare con mezzi ‘d’epoca’, vecchi di oltre quarant’anni, i vigili del fuoco di Ostia lanciano l’allarme. “Abbiamo una carenza di mezzi che si trascina da tempo e che in primo luogo mette a rischio la sicurezza dei cittadini, oltre a quella degli operatori”, dichiara A.T., capo posto e capo squadra, con ventitré anni di servizio nel corpo, da cinque anni operativo presso la stazione di via Celli.
“Proprio ieri”, spiega il responsabile a Ostiatv, “abbiamo avuto in sostituzione di un mezzo che necessitava di riparazioni uno risalente al ’70: abbiamo quindi un mezzo che ha ben 43 anni! Quello che avevamo, di ultima generazione, è stato sostituito con uno di Pescara privo delle necessarie attrezzature e quindi obsoleto. Manca per esempio il cestello sulla scala che potrebbe permettere di trasportare una persona in caso di soccorso. Una barella non troverebbe posto. Ed invece, a causa di questa assenza, dovremmo portare a spalla tutte le attrezzature!”.
Per avere un’idea delle urgenze a garanzia di un servizio efficiente a tutela della sicurezza dei cittadini, il vigile del fuoco chiarisce che al momento in dotazione al 13A, il presidio lidense, ci sono tre mezzi: la 3A, ossia l’autopompa con serbatoio a bordo della quale ci sono 5 uomini che costituisce la cosiddetta ‘partenza’ al momento in cui arriva l’okay all’intervento. Ed è questa il mezzo primario. In ausilio, poi, la AS13, cioè l’autoscala con due uomini (quella ‘vecchia’ di 43 anni, ndr), e l’autobotte, che sarebbe l’unico mezzo idoneo trattandosi di una piccola cisterna da 10.000 litri d’acqua. “Si parla molto dei vigili del fuoco come degli ‘angeli’. Ma abbiamo bisogno di strumenti adatti per poter lavorare, altrimenti, purtroppo, si fanno soltanto chiacchiere”, prosegue con un po’ amarezza. “In via del Calice, a Capannelle, ci sono le nostre officine per la riparazione dei mezzi: sembra un cimitero. E, torno a ripetere, la 13A è un piccolo mezzo, vecchio, non idoneo e non adatto al soccorso. Eppure a Fiumicino ci sono due Striker, mezzi americani sofisticati che poi sono stati modificati spendendoci sopra altri soldi, da 800.000 euro l’uno, che giacciono inutilizzati. In pochi li sanno utilizzare: io ho l’abilitazione. Un altro è a Ciampino. Due milioni e mezzo di euro sprecati. Per carità, sacrosanto garantire l’emergenza negli aeroporti. Ma perché utilizzare, per esempio, mezzi nuovi al centro di addestramento di Capannelle? Si potrebbe puntare su quelli più usurati per le esercitazioni. Tra Ostia, tutti i quartieri dell’entroterra del municipio X e Fiumicino dobbiamo coprire un territorio che conta 500.000 abitanti: come possiamo farlo in queste condizioni?”, domanda.
“Bisogna assolutamente garantire la sicurezza del personale e non trascurare la manutenzione dei mezzi: ritengo che i soldi ci siano ma vengano distratti per altri capitolati”, conclude il capoposto, annunciando che mercoledì Giovanni Zannola, neo eletto consigliere Pd al municipio X, si recherà a via Celli per un incontro con gli operatori, che gli esporranno dettagliatamente i problemi nei quali si dibattono ogni giorno per svolgere al meglio il loro prezioso, indispensabile lavoro al servizio della comunità. ‘Ubi dolor ibi vigiles’, dove c’è il dolore ci sono i vigili, questo il motto tradotto dal latino dei nostri vigili del fuoco: che possano operare in sicurezza, come chiedono da ormai troppo tempo!
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