Ostia – "E’ ora di dire ‘Basta alla violenza sulle donne!’. Ho appreso con profondo dolore e con altrettanta indignazione dell’ennesimo fatto di sangue che ha visto vittima una donna di Acilia, madre tenerissima di due bambine piccole e professionista stimata dell’ospedale Grassi, ammazzata dalla furia omicida dell’ex marito, che già da tempo la tormentava, minacciava e che era arrivato persino a picchiarla perché, a quanto pare, non accettava né rispettava la decisione di Michela, questo il suo nome, di mettere per sempre la parola fine ad un matrimonio ‘difficile’. Adesso, come conseguenza di questo terribile gesto, Michela è morta e le bimbe sono rimaste orfane di madre in tenera età." Lo dichiara Patrizia Salis, capolista di Centro democratico e candidata alle prossime elezioni del 26 e 27 maggio per il municipio X, ex XIII, di Roma Capitale.


“A questo riguardo, oltre ad esprimere la mia solidarietà e vicinanza alla famiglia di Michela, sostengo con forza il flash mob ‘Rompiamo il silenzio, un fiore per Michela e le altre’, organizzato dalla società civile del nostro territorio, che si svolgerà domenica 21 aprile, alle ore 10.30, al pontile di Ostia in piazza dei Ravennati. E’ doveroso porre fine al fenomeno tristemente noto come ‘femminicidio’. A questa assurda ‘violenza di genere’. A questa escalation di violenza che ha visto in soli tre giorni due donne uccise e una sfigurata con l’acido nella sola città di Roma”, prosegue l’esponente politica.


“Sono impegnata ormai da tempo in questa battaglia a tutela della dignità e del rispetto delle donne”, spiega Patrizia Salis. “Già nel 2011 ho progettato e coordinato il cineforum dal titolo ‘BASTA VIOLENZA SULLE DONNE’ presso il centro socio-culturale Affabulazione di Ostia: in questa occasione ho messo in evidenza la differenza tra lo stato spagnolo e l’Italia in materia di femminicidio. Ho anche affrontato il terribile fenomeno delle vedove bambine in India. La ‘violenza di genere’ è purtroppo una piaga trasversale, che non risparmia né il nostro civilissimo occidente né altre culture considerate socialmente più arretrate”.


“Ritengo che andrebbero maggiormente coinvolte le scuole per far crescere una cultura del rispetto e che andrebbe progettata una campagna di sensibilizzazione puntando proprio sull’utilizzo del cinema, uno strumento di divulgazione formidabile. Metterò tutto il mio impegno per debellare questa piaga che miete donne, vittime innocenti di padri, compagni, mariti, sconosciuti.  Penso sia fondamentale sensibilizzare gli uomini al rispetto nei confronti delle donne! Intendo pertanto riproporre attraverso dei cineforum, eventualmente con la partecipazione di altre associazioni del territorio X, ex III, una cultura in senso pedagogico, utilizzando la più popolare delle espressioni artistiche: il cinema”, conclude la capolista di Centro democratico.