Ostia – Alla vigilia del tavolo aperto, indetto dal consigliere PdL Stefano Salvemme, per discutere di waterfront, ecco le dichiarazioni allarmate di Andrea Gasparini, portavoce Verdi XIII municipio.

 

“Quello che si apre sabato è il tavolo per la cementificazione definitiva del lungomare di Ostia. Il cosiddetto progetto di riqualificazione e valorizzazione del mare romano non è altro che un attentato al territorio per una colata di cemento da un milione di metro cubi”, dichiara Gasparini.

 

“Si tratta”, spiega, “di un progetto ad uso e consumo delle solite lobby che in questo modo metteranno per sempre la parola fine alle poche aree verdi rimaste sul litorale di Ostia. Ancora una volta”, prosegue l’ambientalista, “si intende valorizzare con metodi e strumenti vecchi che rappresentano il passato e un modello di gestione fallimentare. Invece delle strutture e degli interventi pesanti che si intendono realizzare, noi Verdi proponiamo un progetto sostenibile che preveda la valorizzazione degli ambienti naturali, delle aree verdi e della biodiversità dell’area”.

 

“Temiamo che si voglia applicare anche a Ostia il metodo Tav: interventi massicci e invasivi per il territorio, che non porteranno alcun vantaggio ai cittadini e alla vivibilità di Ostia, ma solo interessi e guadagni per i pochi soliti noti. Per questi motivi noi Verdi ed Ecologisti, insieme ai Radicali e a Umberto Croppi, stiamo raccogliendo le firme per un referendum che dica stop al consumo di territorio”, conclude Gasparini.