Ostia, Sel: “No al waterfront, sì alla valorizzazione delle strutture esistenti”
L’incontro è stato voluto da Stefano Salvemme, vice presidente del consiglio del municipio XIII nonché presidente della commissione commercio, che, in qualità di primo firmatario dell’ordine del giorno votato all’unanimità il 22 giugno scorso dove in sostanza il parlamentino lidense si opponeva alle “decisioni calate dall’alto” (dove per “alto”, in questo caso, si deve intendere il Campidoglio), ha promosso il tavolo dove amministratori e cittadini possono insieme decidere del futuro e di un progetto di rilancio di Ostia.
Quanto agli interventi che stamattina si sono susseguiti in aula, Lorenzatti è tornato a ribadire di considerare tanto dannoso il primo progetto, che prevedeva night club, una mega-discoteca, piste da bowling, boutique ed altre strutture per un milione di metri cubi di cemento, per ragioni più volte esposte, quanto inutile il secondo che contemplerebbe la costruzioni di nuovi alberghi.
L’obiezione? Gli hotel esistenti sono addirittura superiori alla richiesta. Nuovi edifici, pertanto, non sarebbero altro se non l’equivalente di nuovi episodi di cementificazione, tali e quali il waterfront. Quali proposte? “Possiamo discutere di riutilizzo e di valorizzazione di strutture esistenti ma per il resto il lungomare deve essere liberato dal cemento e dalla speculazione tanto quanto le spiagge. Il rilancio dell’economia ostiense”, spiega l’esponente politico, “passa per la legalità e la tutela dell'ambiente e non per le speculazioni di categoria sostenute da politici in cerca di sponsor”.
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