Ostia, ‘Waterfront: torna il progetto di Alemanno?’
Ostia – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Tavolo partecipato del waterfront:
“Sono trascorsi 100 giorni dall’elezione del sindaco di Roma e del presidente dell'attuale Municipio X ma nulla è cambiato. Lo scellerato progetto del ‘Waterfront’ di Roma, ossia della riqualificazione del lungomare di Ostia, promosso da Alemanno e Vizzani, è rimasto lo stesso, ad eccezione del fatto che il 24 luglio è finito, a seguito del rinnovo degli organi dell'amministrazione capitolina, il processo partecipativo relativo al "Programma di interventi per la riqualificazione di Ostia e del lungomare". Eppure con Alemanno era stato riconosciuto ai cittadini un ruolo nella cabina di regia del “Waterfront”. Con Marino e Tassone invece si dà il via ai progetti dell’ex sindaco senza prevederne la partecipazione”. Lo dichiarano in una nota i portavoce del Tavolo partecipato del waterfront Alessandra Perlusz, Nicola Zahora e Paula Filipe de Jesus.
“Tra i progetti del “Waterfront”, forse il più importante in termini economici e ambientali, il raddoppio del porto di Ostia, coinvolto nelle indagini sulla presenza a Roma ed in particolare ad Ostia di 'associazioni per delinquere di tipo mafioso' (416-bis c.p.). Secondo quanto riportato da La Repubblica, in un articolo del 13 settembre, la documentazione necessaria per il raddoppio del Porto della Capitale sarebbe stata falsificata a fine 2012. A farne le spese per primi gli abitanti dell'Idroscalo che, a seguito del raddoppio, dovranno andarsene dalla foce del Tevere, secondo quanto dichiarato dall’architetto competente, confermata nel suo ruolo dal sindaco Marino, all'interno del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, per l'Incarico di Progetto "Litorale di Roma"”, prosegue la nota.
“Come possono Marino e Tassone parlare di trasparenza, legalità, partecipazione? Roma ed in particolare il Municipio X hanno bisogno di un rilancio sociale ed economico, ma ciò può avvenire solo in un quadro di garanzia per tutti, imprenditori, parti sociale e cittadini. Se la Procura, per la prima volta nella storia della Regione Lazio e di Roma, parla esplicitamente di mafia, sarebbe un dovere da parte del sindaco e del minisindaco, così come del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, leggere bene il passaggio dell’art. 416-bis del c.p. prima di procedere a firmare tutte le carte per autorizzare il raddoppio del Porto: "L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza ... per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali". Chi ci amministra dovrebbe avere ben chiaro in mente il bene della collettività e non quello di pochi imprenditori, tra l'altro sotto inchiesta per reati di stampo mafioso. Chi ci amministra dovrebbe anche ricordarsi gli impegni presi in campagna elettorale. I cittadini hanno il diritto di essere parte attiva in un procedimento che muterà completamente tutto il territorio, ma soprattutto di essere informati su quanto sta accadendo sul Litorale di Roma Capitale. Stiamo parlando di persone, non di cose, non di pedine da spostare di qua o di là. Nella Commissione Urbanistica di Roma Capitale il Tavolo Partecipato sul Waterfront di Roma Capitale non è stato invitato, nonostante gli impegni presi dall’Assessore alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma, Giovanni Caudo. A differenza dell'amministrazione il Tavolo Partecipato ha invitato lunedì scorso tutti gli amministratori municipali, comunali e regionali competenti ma nessuno si è presentato. Solo l’assessore ai lavori pubblici del Municipio X ha inviato un messaggio per scusarsi della mancata partecipazione dovuta al protrarsi di un appuntamento istituzionale”, continuano i portavoce.
“Doveroso dunque è ringraziare i consiglieri municipali che sono intervenuti: Salvatore Colloca, Giulio Notturni, Paolo Ferrara e Giuliana De Pillo. Non è più tollerabile né accettabile questo comportamento nei confronti delle numerose associazioni, comitati, cittadini, sindacati e imprenditori che hanno aderito al Tavolo Partecipato sul Waterfront di Roma Capitale da parte di questa Amministrazione. Presto ci riuniremo per decidere le azioni da intraprendere”, concludono Alessandra Perlusz, Nicola Zahora e Paula Filipe de Jesus.
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