Palermo – Sono diverse le segnalazioni giunte in queste ore all’Associazione italiana difesa animali e ambiente da Palermo. Segnalazioni che riguardano la presenza saltuaria di alcuni piccoli gruppi di cani randagi nelle adiacenze dei cumuli dei rifiuti accatastati ai bordi delle vie della città. A Carini, in particolare, i cani sarebbero stati avvistati in via Brunelleschi e lungo corso Vittorio Emanuele. I cani, probabilmente affamati, si avvicinano ai cumuli di rifiuti in cerca di qualcosa da mangiare ma trattandosi di prevalentemente di randagi, sicuramente spaventati, potrebbero essere nervosi, provocando situazioni di difficile convivenza.

 
Per questo motivo Aidaa lancia un appello alle autorità perchè si arrivi in tempi brevi alla soluzione del problema dei rifiuti, ma anche che questa occasione serva per affrontare in maniera concreta il problema del randagismo attraverso una valida campagna di sterilizzazione. Da alcune delle segnalazioni arrivate in queste ore al telefono amico dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente pare che alcune di queste bestiole siano state allontanate con la forza, a forza di bastonate. Niente di più sbagliato! Allontanare i cani con la forza, infatti, o picchiandoli può provocare una ribellione degli animali che, sentendosi minacciati, possono arrivare ad aggredire. Sia chiaro da subito che le aggressioni che ne potrebbero scaturire sono di natura difensiva e per questo motivo chiediamo a tutti di usare il buon senso. Ed al comune di avviare le pratiche di allontanamento o cattura, mentre invitiamo i proprietari di cani a non lasciarli girare liberamente per le strade ma a metterli in sicurezza.


Nelle stesse ore ci sono arrivate segnalazioni di presenza di topi nei cumuli di macerie e di rifiuti: per questo motivo Aidaa invita le autorità sanitarie locali, regionali ed il ministero della salute a monitorare la situazione da vicino mettendo in pratica tutte quelle iniziative che servano a tutelare uomini ed animali senza creare situazioni di allarmismo che possono trasformarsi in situazioni di rischio per tutti.