Papa Francesco a Ostia: “Basta omertà e prepotenze, serve la legalità”
"L'ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell'oppressione", ha aggiunto papa Bergoglio invitando a "non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti. Avete provato situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino. Apriamogli le porte".
Il papa ha voluto soffermarsi sul testo evangelico dell’Ultima Cena con i discepoli che vanno a preparare la celebrazione della Pasqua ebraica dopo essere entrati in città. Ma “Gesù non predilige luoghi esclusivi ed escludenti”, spiega, “egli ricerca posti non raggiunti dall’amore, non toccati dalla speranza: in quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi. Quante persone sono prive di un posto dignitoso per vivere e del cibo da mangiare! Ma tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati. Noi, che riceviamo da Gesù vitto e alloggio, siamo qui per preparare un posto e un cibo a questi fratelli più deboli”.
Toccanti le parole di papa Francesco che ha voluto celebrare in periferia la sacra ricorrenza del Corpus Domini venendo a Ostia come fece già nel giugno del 1968 papa Paolo VI, che sarà canonizzato il prossimo autunno: “Al termine della Messa, saremo anche noi in uscita. Cammineremo con Gesù, che percorrerà le strade di questa città. Egli desidera abitare in mezzo a voi. Vuole visitare le situazioni, entrare nelle case, offrire la sua misericordia liberatrice, benedire, consolare”.
L'evento si è svolto serenamente grazie alle misure di sicurezza predisposte e garantite dalle forze dell'ordine.
Ecco un resconto della giornata in un servizio del giornalista lidense vaticanista Alessandro Gisotti: https://www.facebook.com/alessandro.gisotti/videos/1740988735985610/
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