Ostia - Il 14 Settembre, amici sportivi italiani, rimarrà per sempre impresso nelle nostre memorie. La nostra squadra ha portato a casa ben otto medaglie, di cui 5 ori e 3 bronzi. I Gradini più bassi dei podi sono stati presi da Giancarlo Masini nella categoria C1 (a soli 49'' dal canadese Ross Wilson, arrivato secondo), l'highlander Francesca Porcellato nella cronometro H 123 (dopo i successi ottenuti prima nell'atletica e poi nello sci di fondo) e Efrem Morelli nei 50 rana SB3, nuotati in 49''92.

A scrivere la verità, è arrivata anche una piazza d'onore: a conquistarla è stato Rolly Simonelli, a cui sarà sicuramente rimasto l'amaro in bocca, dato che il suo avversario, l'americano Shelby, l'ha sconfitto per un solo punto (144-143) nella finale del compound individuale. Poco importa, perché, come accennavo prima, abbiamo piazzato una "golden hand". Nello specifico, il 60% degli ori è giunto dal ciclismo: "Il cannibale" Luca Mazzone ha battuto il francese Grul e lo statunitense Sheridan nella cronometro H2, poi, nell'H3, Vittorio Podestà ha nettamente migliorato il bronzo di Londra, prendendosi la vittoria e distaccando sia il secondo (l'austriaco Ablinger) che terzo (il canadese Moreau) d'oltre un minuto, ed infine l'immortale Alex Zanardi è riuscito a difendere il titolo vinto in terra anglosassone, ma lui nella specialità (sempre cronometro, chiaramente) H5.

 Ricordo a tutti che l'ex pilota d'F1 compirà tra pochi giorni i cinquanta anni. Lui stesso, nell'immediato dopo-gara, ha dichiarato di voler ancora andare avanti! Sono rimasti "con le pive nel sacco" l'australiano Tripp ed il messicano Oscar Sancez. Il restante 40% erano due riconoscimenti del metallo più pregiato con riflessi rosa: questo in virtù del fatto che sono state Assunta Legnante nel getto del peso (categorie F 11-12) e Beatrice Vio (fioretto) ad aggiudicarsele.

La prima ha avuto ragione, con il suo 15,74 metri, dell'uzbeka Burkanova (fermatasi a 15,05) e della messicana Valenzuela Alvarez. Per quanto riguarda la schermidrice, la diciannovenne s'è comportata da vero e proprio "rullo compressore" sin da subito, non lasciando scampo alle altre. Nulla da fare, pertanto, per la cinese Zu, che vanamente ha provato a contrastare la nostra giovane atleta, ormai diventata campionessa di tutto.