Acilia - Era il 26 febbraio scorso quando Riccardo Pica, un ragazzo di appena sedici anni, moriva per un arresto cardiaco al Parco della Madonnetta, ad Acilia, nel tentativo di sfuggire ad un clochard - in seguito identificato e denunciato dalla polizia - che lo inseguiva impugnando una spranga di ferro.

Il Parco della Madonnetta è un ex Punto Verde Qualità dove le strutture presenti, ormai fatiscenti e ricovero di sbandati nonostante i periodici controlli delle forze dell'ordine, anche su segnalazione dei residenti, è da tempo al centro di una richiesta di radicale bonifica e di recupero da parte della cittadinanza che non tollera più che l'area, una volta fiore all'occhiello del quartiere, si sia trasformata in terra di nessuno. 

Quanto alla tragica scomparsa del giovanissimo Riccardo la sua mamma, Daniela Salustri, non riesce a darsi pace né a farsene una ragione, soprattutto per le circostanze in cui questa è avvenuta. La signora vorrebbe giustizia, vorrebbe chiarezza, vorrebbe che le istituzioni dessero risposte...

Si è così recata ad un incontro con la sindaca Virginia Raggi ma, come lei stessa racconta in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, ne è uscita delusa, con una grande amarezza.

Di seguito pubblichiamo il testo con il 'titolo' scelto dalla signora:

"QUANDO MIO FIGLIO RICCARDO E’ MORTO PER LA SECONDA VOLTA

Sono stata ricevuta dal Sindaco di Roma VIRGINIA RAGGI dopo la morte di mio figlio Riccardo, avvenuta all’interno del Parco della Madonnetta ad Acilia, una struttura fatiscente e pericolosa di proprietà del Comune di Roma, mai chiusa e messa in sicurezza.

Potrei usare molti aggettivi per raccontare quell’incontro: formale, freddo, glaciale, senza empatia. Ma ci vorrebbe una grande penna, e io sono solo una madre che chiede giustizia. Ho riflettuto parecchio prima di scrivere qualcosa su quel giorno, su un incontro che è stato da me richiesto, come se per l’Amministrazione e il Sindaco quanto avvenuto a mio figlio fosse un peso, un inciampo da far sparire nel più breve tempo possibile, un fastidio, una macchia da cancellare in fretta.

Ma c’era qualcosa che mi sfuggiva e l’ho capito solo pochi giorni fa. Sono tornata al Parco e ho ripercorso la strada che ha fatto mio figlio Riccardo mentre fuggiva inseguito da un uomo che voleva fargli del male.

Ho guardato l’orologio e ho visto che ci vogliono tre minuti. Quando sono uscita dal Campidoglio ho guardato l’orologio e mi sono resa conto che sono stata congedata in tre minuti. Tre minuti e poi Riccardo era morto. Per la seconda volta".