Roma  - Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà fino al 20 luglio prossimo la mostra Pasolini Roma che, dopo il successo ottenuto a Barcellona e a Parigi, approda in Italia. L’esposizione, organizzata cronologicamente in sei sezioni - dall'arrivo dello scrittore a Roma nel 1950 fino alla notte della sua tragico assassinio ad Ostia il 2 novembre del 1975 - è la più completa realizzata finora, ricca di moltissimi materiali (documenti, disegni, testimonianze, scritti autografi, fotografie, film, opere d'arte amate) molti dei quali inediti.   Il percorso segue i luoghi del territorio romano in cui Pier Paolo Pasolini - uno dei più significativi intellettuali italiani del XX secolo, uomo controverso e di "multiforme ingegno" - ha vissuto, ha ambientato i suoi romanzi e i suoi film, a cui si è ispirato per la sua poesia. Lungo le varie sezioni cronologiche vengono approfondite  le amicizie, gli amori, le persecuzioni  e le lotte civili e politiche che Pasolini portò avanti in questa città d’adozione, con la quale ebbe una relazione passionale di amore e ripulsa. “Roma è divina” diceva, scoprendo oltre la miseria sottoproletaria delle borgate, un nuovo linguaggio e una violenta vitalità. E per questo analista instancabile, eretico e profetico, dell'evoluzione della società italiana, la Capitale rimarrà sempre il principale punto di osservazione e azione, oltre che luogo dove, per far tacere la sua voce critica, dovrà subire trentatré processi. 

 

Dalla fuga da Casarsa con la madre e dall'arrivo a Roma parte dunque l’itinerario della mostra, così suddiviso: 1950 - 1955  Periodo di miseria e scoperte, primi premi di poesia, incontro con artisti come Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Caproni, Giorgio Bassani, Sandro Penna; 1955-1960 Pubblicazione del romanzo Ragazzi di vita; sceneggiature per Mario Soldati, Federico Fellini, Mauro Bolognini e altri registi. Amicizia con Alberto Moravia, Elsa Morante, Laura Betti, Giorgio Bassani, Federico Fellini;  1961-1962 Pasolini entra nel mondo del cinema e diventa regista. Con la trilogia romana diAccattone, Mamma Roma e La Ricotta, i quartieri di Testaccio, del Pigneto, del Tuscolano e del Parco degli Acquedotti fanno il loro ingresso poetico nel cinema italiano; 1963 - 1966  Film Uccellacci e uccellini con Totò, Il Vangelo secondo Matteo e il documentario Comizi d'amore. Viaggi nello Yemen, in Kenya, Ghana, Nigeria; 1966 - 1969 Gira Edipo re e Medea con Maria Callas; 1971 - 1975 Riprende a dipingere e lavora al romanzo Petrolio, rimasto incompiuto. Gira la trilogia Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte e infine Salò, di cui non vedrà l’uscita. Durante la lavorazione del film subisce minacce di morte e varie pressioni politiche. Viene assassinato il 2 novembre 1975 in un campo all'Idroscalo di Ostia, in circostanze non ancora del tutto chiarite.

 

La mostra è stata curata, insieme a Jordi Balló e Alain Bergala, da Gianni Borgna - critico musicale, saggista, assessore alla Cultura del comune di Roma dal 1993 al 2006, amico e collaboratore di Pasolini. Borgna è scomparso nel febbraio scorso, due mesi prima dell’inaugurazione di questo lavoro che aveva curato con grande competenza ed entusiasmo.

  Come di consueto, il Palazzo delle Esposizioni offre al pubblico l’occasione di approfondire i temi della mostra con una serie di incontri, due concerti eseguiti dal vivo ed una rassegna dell’opera cinematografica pasoliniana programmata dal 16 aprile al 18 maggio.