Peduzzi-Nobile: " L'esasperazione dei dipendenti Argol è giustificata"
Fiumicino - “Stanno scorrendo le ultime ore dell’ultimo giorno di lavoro per i 76 operai della Argol di Fiumicino, licenziati nonostante la clausola di salvaguardia sociale contenuta nei contratti che li legava alla Alitalia-Cai. L’esasperazione manifestata nella protesta di oggi è giustificata dal tardivo e poco incisivo intervento delle istituzioni e dall’atteggiamento di ostinata chiusura dell’azienda”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, consiglieri della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.
“Con un’arroganza senza precedenti, -proseguono- Alitalia-Cai ha deciso di snobbare l’incontro di ieri, convocato presso la Regione Lazio, per trovare una soluzione che garantisse i livelli occupazionali. Un’assenza pesante che –continuano- evidenzia il modo di operare di questa grande società, capace solo di assorbire ingenti risorse pubbliche senza poi rispettare né le regole contrattuali né le istituzioni”.
“Non ha giovato –proseguono i consiglieri- la lunga latitanza della Regione che, sollecitata già ai primi di dicembre dalle organizzazioni sindacali di Argol per un tavolo di confronto, è intervenuta solo a pochi giorni dalla scadenza dell’appalto. Con la gestione di questa vertenza, –concludono Peduzzi e Nobile- siamo di fronte a un precedente pericoloso. Le regole sono state dettate esclusivamente da Alitalia-Cai e le istituzioni sono rimaste a guardare. Come sempre a pagarne le conseguenze saranno i lavoratori”.
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