PELONZI (PD): "ROMA NEL CAOS, SOPRINTENDENZE E STADI, STRATEGIA DI COMMISSARIAMENTI E SANATORIE"
“Se da un lato il Parlamento vuole attribuire più poteri agli Enti Locali, in ottemperanza ai principi di Autonomia e Sussidiarietà (come la Legge sulle aree metropolitane, in particolare su Roma Capitale), in realtà si sta procedendo a commissariamenti indiscriminati e all’approvazione di leggi che - prevedendo procedure d’urgenza in ragione di un preminente interesse nazionale - di fatto esautorano gli Enti Locali del potere di pianificazione sui propri territori”. E’ quanto dichiara Giulio Pelonzi, vicepresidente della Commissione Cultura e Sport. “Il Comune di Roma ne è l’esempio. Dai poli natatori per i Mondiali di Nuoto che hanno dato vita a polemiche a causa di lavori incompleti e convenzioni prive di requisiti, ai commissariamenti delle Soprintendenze di Ostia e di Roma che ha provocato in questi giorni lo sciopero indetto dai Sindacati al Colosseo, al commissariamento del Teatro dell’Opera di Roma che a causa della mancanza di un piano finanziario adeguato ha dovuto annullare tre degli spettacoli in programmazione”. “C’è poi la questione ancora aperta della Legge sugli Stadi che – continua Pelonzi - prevedendo come criterio di base l’interesse nazionale e la pubblica utilità e imponendo tempi stretti per l’approvazione dei progetti, di fatto non permette agli Enti Locali una seria progettazione e valutazione sull’impatto economico, sulla vivibilità dei quartieri interessati, sull’inserimento degli Stadi e delle cubature residenziali nel tessuto della città oltre a non risolvere la delicata questione del futuro utilizzo degli stadi esistenti del Flaminio e dell’Olimpico”. “Tutti questi esempi possono a mio avviso – conclude il consigliere del Pd - essere inquadrati in un'unica strategia fatta di leggi ad hoc per attuare provvedimenti d’emergenza, commissariamenti per aggirare vincoli e procedure burocratiche trasparenti, e sanatorie che coprono carenze nell’espletamento dei lavori e dei requisiti previsti dalla Legge. Non è solo approssimazione, superficialità o voglia di liberarsi dai lacci della burocrazia, ma dimostra una precisa volontà di imporre un metodo come prassi amministrativa in deroga alle leggi vigenti”.
Roma, 19 ottobre 2009