Ladispoli – Avevano picchiato selvaggiamente un giovane che in seguito alle percosse ricevute era morto. Identificati e arrestati gli aggressori. I carabinieri della stazione di Ladispoli, dopo aver condotto delle accurate indagini, hanno eseguito la sera di venerdì 9 maggio 2014  un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia, dallo stesso tribunale – ufficio gip, nei confronti di M.M., 26 anni, D.A., 28 anni, e B.A.E., 25 anni di Ladispoli. I tre giovani sono indagati per il reato di omicidio preterintenzionale in concorso di Maurizio Antonelli, il ragazzo di Ladispoli morto alcune settimane dopo essere stato brutalmente picchiato la sera 3 novembre del 2013 nei pressi di un famoso pub della località costiera.

 

Dall’acquisizione della notizia del brutale pestaggio e successivamente all’atto del ricovero della vittima all’Aurelia Hospital di Roma, in gravi condizioni, i militari della stazione di Ladispoli hanno condotto serrate attività d’indagine attraverso l’ascolto delle tante persone che la sera del 3 novembre si trovavano nel locale, l’analisi dei filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza del pub e di quelle installate lungo le vie adiacenti a Ladispoli e infine attraverso specifiche attività tecniche.  Dopo aver ricostruito l’episodio dal quale era scaturito il pestaggio ad opera dei tre indagati, a quanto si apprende ‘per futili motivi’ e le fasi dell’aggressione, i carabinieri sono anche riusciti a comprendere il motivo della mancata denuncia del pestaggio e del mancato ricorso alle cure mediche. La vittima dell’aggressione e gli stessi familiari si erano infatti trovati in una particolare condizione di paura e di timore di ripercussioni dai parte dei tre, noti per precedenti e di indole violenta, tanto da non essere in grado di chiedere aiuto né agli ospedali né alle forze dell’ordine. Le indagini, durate alcuni mesi, hanno consentito di raccogliere e cristallizzare a carico dei tre bruti, che avevano aggredito con inaudita ferocia il giovane Antonelli, colpendolo ripetutamente anche quando era a terra ormai incapace di reagire, oggettivi  elementi di colpevolezza che, sostenuti dagli esiti dell’autopsia, sono alla base del provvedimento restrittivo della libertà eseguito. Gli indagati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti al carcere di Civitavecchia a disposizione dell’autorità giudiziaria.