Fiumicino - Si teme un sabotaggio all’Aeroporto di Fiumicino per l’incendio scoppiato ieri nella Pineta di Coccia di Morto. Se così fosse si è riusciti a centrare l’obiettivo. La nota è stata diramata nel pomeriggio di ieri da Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiamato il ministro Alfano per avere delle informazioni più dettagliate e quindi tutto il governo è allarmato da una situazione che punta nuovamente i riflettori su Roma. Si aprirà un’inchiesta. Dopo il caso dello scoppio del rogo nell’area del T3 nello scalo romano, e tutti gli strascichi che ne sono derivati, adesso a pochi mesi di distanza un altro duro colpo è stato inferto all’ Aeroporto che si trova indebolito sotto il profilo dell’immagine. Si ipotizza questo perché l’incendio divampato ieri, dovrebbe presentare tre differenti focolai. Questa la notizia diffusa da un comunicato della Guardia Forestale. La procura di Civitavecchia quindi stabilirà le cause dell’incendio se sono da imputare a terzi per una possibile origine dolosa o semplicemente il rogo è stato innescato dal caldo di questi giorni.
L'incendio ha preso sempre più potenza e le fiamme alzate dal vento a favore hanno fatto avanzato  rapidamente il rogo che ha distrutto ettari di vegetazione, interessando le zone di Pesce Luna e Focene.

Ci sono volute diverse ore perché l’incendio venisse domato e in questo lasso di tempo il Leonardo Da Vinci è stato “preda” di ritardi e disagi. Molti voli sono stati ritardati e si sono potuti ripristinare solo in tarda serata. Ma si sono registrate anche cancellazioni. L’Enac aveva informato che le pista 2 è stata chiusa dalle 14:20 alle 15:45, mentre la pista 3 per gli atterraggi è rimasta sempre operativa. “Bene apertura di un inchiesta da parte della magistratura – questo il commento di Angelino Alfano – sette maggio non fu doloso. Su questo accertamenti rapidi. Si faccia chiarezza”.

Dichiarazioni del Sindaco di Fiumicino Esterino Montino

“Ringrazio lo straordinario lavoro dei Vigili del Fuoco, di tutta la Protezione Civile, del Corpo Forestale dello Stato, della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Polizia locale e dei volontari. È grazie a loro che l’incendio su via Coccia di Morto a Fiumicino in questo momento è sotto controllo e l’aeroporto Leonardo Da Vinci ha ripreso la sua piena attività.
Ma certo il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha evidenziato il vero problema di un territorio che ha al proprio interno l’hub aeroportuale più importante del Paese, con circa 40 milioni di passeggeri e circa 800 voli al giorno. Con tutte le difficoltà della gestione di una tale funzione che impatta innanzi tutto sul territorio del Comune di Fiumicino.
Ribadisco che l’incendio è partito quasi contemporaneamente su punti diversi e lontani fra loro anche 1 chilometro. Nessuno mi potrà convincere della casualità dell’incendio. Tuttavia condivido la chiamata in causa da parte del Presidente Renzi del Ministro dell’Interno Alfano. Il sottoscritto più volte ha ribadito che un Comune di 79 mila residenti, area sensibile per le sue funzioni, con 24 chilometri di costa, 222 chilometri di superficie, 6000 barche da diporto, non si può lasciare senza presidi fissi e indispensabili. Penso ai Vigili del Fuoco, che in caso di assoluta emergenza, come accaduto oggi, intervengono da dentro l’aeroporto, altrimenti hanno la sede a Ostia, al Corpo Forestale, anche loro a Ostia, al Comando dei Carabinieri, dislocato in parte a Ostia, in parte a Civitavecchia e addirittura a Casalotti. Questa di oggi è l’occasione per fare una seria riflessione su come e con quali forze si presidia un’area strategica come la nostra. Grazie al Presidente Renzi per aver sollevato un tema nevralgico che riguarda la salute e la sicurezza del nostro territorio”.