Pineta di Procoio, approvato in consiglio documento per accelerare i controlli sui lavori
Si tratta di un intervento di messa in sicurezza su un’area privata costituita da una pineta matura che evolve in lecceta e dalla relativa presenza di un sottobosco ricchissimo dal punto di vista della biodiversità. Il sito, di notevole pregio ambientale, rientra nella Riserva Statale del Litorale Romano con livello di tutela di tipo 1, sviluppando per circa 54 ettari dalla linea ferroviaria Roma Lido parallelamente all’asse viario di Via dei Promontori e via Mar Rosso fino al Canale dei Pescatori.
Stante la vicinanza alle abitazioni di una parte della tenuta, risulta autorizzato un progetto di messa in sicurezza e prevenzione incendio del soprassuolo, attività espressamente richiamate dal DM 29 marzo 1996 di istituzione della riserva che all’articolo 7, comma b), tra quelle vietate specifica invece queste come autorizzabili quando dice che è vietato “il taglio dei boschi e la manomissione della macchia mediterranea ad eccezione di interventi necessari a prevenire gli incendi, i danni alla pubblica incolumità e quelli strettamente indispensabili a garantire la conservazione del patrimonio storico-archeologico e naturale, se autorizzati”.
In virtù di tali autorizzazioni, nell’area di 5,8 ettari a ridosso della palazzine lato Mar Rosso, è stata operato l’intervento a più alto diradamento delle ceppaie di Leccio, tecnicamente definito “intervento deciso di avviamento ad alto fusto”. Il taglio, sebbene giustificabile a livello autorizzativo dalla vicinanza alle abitazioni, ha destato non poche preoccupazioni e richieste di interventi di controlli da parte di alcuni cittadini che hanno considerato l’intervento troppo invasivo. L’atto approvato fa seguito alle verifiche da subito da subito richieste agli Enti di competenza sulla scorta delle segnalazioni dell’Osservatorio Ambientale, nonché, ai conseguenti lavori della Commissione Ambiente in una specifica Commissione ambiente territorio e sicurezza, convocata allo scopo di dare evidenza pubblica al percorso autorizzativo nonché allo stato dell’arte dei controlli in corso d’opera.
Dall’esame in aula è emersa tutta la complessità dell’iter progettuale autorizzativo che vede coinvolto da una parte il diritto dovere della proprietà di essere sollevata dai rischi civili e penali per non aver provveduto alla messa in sicurezza dei luoghi e di contro il merito tecnico scientifico su cosa sia lecito tagliare o meno per ridurre la massa di materiale incendiabile a ridosso di palazzi, fattori caratterizzanti il c.d. “rischio di incendio in zona di interfaccia” connesso appunto a quelle situazioni di mancata manutenzione boschiva e conseguente permanenza di ingenti masse legnose in aree prossime alle abitazioni, come dimostrato dai recenti accadimenti degli incendi in Florida.
Per maggiori dettagli si rimanda alla lettura della risoluzione e del verbale della commissione disponibili sul portale del Comune di Roma.
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