Polpette con i chiodi, arrestato il ‘killer dei cani’: rischia 6 mesi
Roma – Individuato e arrestato dalla polizia, dopo una lunga e complessa indagine, il ‘killer dei cani’. Si tratta di un 53enne romano, incensurato, sospettato di aver ucciso circa 300 cani a partire dal 2012 bloccato al termine di un blitz alla vigilia di Ferragosto. Ad incastrarlo i filmati del sistema di videosorveglianza nei pressi di alcuni parchi della Capitale. L’uomo, il cui nome non è stato reso noto, disseminava di polpette e wurstel ‘ripieni’ con chiodi, puntine e veleno, nascosti nell’erba, le più belle aree verdi di Roma. Il 53enne è stato incastrato, in particolare, da due filmati delle telecamere che erano state nascoste nelle ville e parchi romani dalla polizia. L’indagato, che attualmente è detenuto nel carcere di Regina coeli, rischia fino a 6 mesi di reclusione. Se giudicato colpevole, dovrà inoltre pagare una sanzione amministrativa dai 2.800 ai 15.000 euro, in base a quello che stabilirà il magistrato in seguito al processo.
Sulla base degli indizi e delle prove raccolti, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione domiciliare nel suo appartamento rinvenendo cibo per cani nonostante non possedesse animali domestici. Lo scorso mese di maggio, in meno di una settimana, erano morti cinque cani tra Monteverde e San Giovanni a causa di bocconi mortali. In tre anni ne avrebbe uccisi 300 e feriti gravemente 900.
Commentando l’arresto del 53enne Cinzia Pellegrino, referente per l’Area Tutela Vittime della Violenza di FdI-An, dichiara: “Finalmente le forze dell’ordine sono riuscite ad assicurare alla giustizia il crudele assassino che ha terrorizzato i parchi romani negli ultimi tre anni ammazzando circa 300 cani e ferendone almeno 900 con polpette piene di puntine, chiodi e veleno”. “Questa persona così vile, i cui atti riprovevoli non meritano commento, rischia solo 6 mesi di reclusione, che non pareggiano l’enorme quantità di crimini commessi e lo spietato dolore che ha inferto a degli esseri indifesi. La morte per avvelenamento”, spiega l’esponente politica, “è una delle più atroci: il povero animale può agonizzare tra terribili sofferenze per ore prima del decesso E’ un gesto vile ed incivile che dimostra di quanta ferocia e premeditazione l’ uomo sia stato capace. Mi auguro che la magistratura tenga conto di tutto questo nel momento in cui esaminerà la sua posizione. Così come mi auguro che questa Giunta dia una più concreta ed efficace operatività all’art. 31 del Regolamento Cirinnà, promuovendo attivamente la realizzazione di aree di sgambamento per cani gestite dai cittadini”.
“Nella Capitale è da sempre molto sentita l’esigenza di spazi verdi dove i cani possano muoversi in libertà sotto la vigilanza e la responsabilità degli accompagnatori, che li gestirebbero gratuitamente, provvedendo all'apertura e chiusura, alla loro pulizia e alla manutenzione ordinaria. Queste aree consentirebbero anche un maggiore controllo sui malintenzionati. Da gennaio 2015 i romani possono richiedere l’utilizzo di questi spazi, che al momento sono però insufficienti e addirittura non individuati in alcuni municipi, come avviene per l’esteso territorio del X municipio. I cittadini sono pronti, ma come al solito non lo è questa Amministrazione”, conclude Cinzia Pellegrino.
Nei giorni scorsi a preoccupare i residenti di Casalpalocco un minaccioso messaggio, rinvenuto sulla propria auto da una signora che possiede un cane, nella quale 'qualcuno' scriveva 'Basta ai cani che abbaiano giorno e notte. La prossima volta veleno!!'.
Tags: entroterra