Pomezia - Una nota società specializzata nel trattamento e riciclo di rifiuti speciali anche per conto di primarie importanti imprese nazionali, avrebbe occultato al fisco, in sei anni, ricavi per oltre 78 milioni di euro, nonché evaso l’Iva per circa 8 milioni. E’ quanto hanno appurato i finanzieri del Comando Provinciale di Roma al termine di una complessa verifica fiscale che ha evidenziato anche l’utilizzo di fatture attestanti operazioni commerciali inesistenti, al fine di abbattere il reddito imponibile e l’Iva da corrispondere all’Erario.  


Al fine di ricostruire l’effettivo giro d’affari dell’impresa, le Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia si sono avvalse degli accertamenti sui conti correnti bancari e postali - intestati alla società ed ai suoi rappresentanti legali succedutisi nel tempo – i quali sono risultati cospicuamente movimentati con operazioni che non hanno trovato riscontro nelle scritture contabili ufficiali, presumibilmente per proventi “in nero” conseguiti con l’attività. I militari hanno anche individuato fatture di vendita che sarebbero state fittiziamente emesse, al fine di ottenere anticipazioni di credito da alcune banche della zona. Tre persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria di Velletri per i reati di omessa presentazione della dichiarazione annuale, dichiarazione fraudolenta e infedele e di mendacio bancario.