OSTIA - Manifestazioni sul Pontile di Ostia: pomo della discordia nel XIII Municipio. Continua a tenere banco infatti la polemica nata in merito alle manifestazioni autorizzate sulla passeggiata lidense dalla Giunta Vizzani. Gli eventi hanno scatenato una vera e propria rivolta tra associazioni di commercianti e, soprattutto, tra le stanze del parlamentino lidense. Si tratta di stand e iniziative che occuperanno la storica struttura di Ostia fino a settembre e che, secondo l'opposizione, hanno finalità prettamente commerciali e non culturali. Domani il "caso Pontile" sbarcherà in consiglio municipale e il Partito democratico presenterà un documento ufficiale per chiedere la revoca dei permessi. "Basta con questo scempio perpetrato sulla passeggiata più bella di Ostia. - tuona Andrea Tassone, capogruppo Pd del XIII Municipio - Questa è un'area di pregio, non può essere oscurata da enormi stand, nè da attività commerciali. Il Pontile è stato trasformato in suk da questa amministrazione e persino parte della maggioranza Pdl è contraria alle decisioni della Giunta. Domani in consiglio porteremo un documento per chiedere la revoca delle autorizzazioni, non solo per la manifestazione attuale ma anche per quelle successive. Vedremo se il consiglio avrà il coraggio di riappropriarsi del proprio ruolo e intraprendere la strada più giusta in difesa della passeggiata dei lidensi. Le delibere del 2003 approvate in consiglio precisano come sul Pontile possano essere autorizzate solo iniziative culturali ed espositive. Ciò non è stato rispettato". Il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani ha già chiarito la sua posizione, sottolineando come tutto sia stato deciso seguendo i regolamenti inseriti nel Tuel, il Testo Unico degli Enti Locali. Secondo le norme previste è la giunta ad essere autorizzata a rilasciare le autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico e non il consiglio. Ma al centro del dibattito c'è anche la qualità delle manifestazioni che dovrebbero svolgersi nel centro storico di Ostia: porchettaro e pungiball da un lato, contro eventi culturali e di pregio dall'altro.