Prima che tutto cominci, Triple H chiede al WWE Universe se è pronto a godersi uno spettacolo "never seen before", ovvero mai visto prima, ricevendo risposta positiva.
 
Il primo incontro vedeva opposti l'ex World Heavyweight Champion Dolph Ziggler e l'ex United States Champion Antonio Cesaro, venuto senza il suo manager, Paul Heyman.
Lo svizzero ha dominato per lunghi tratti ed è riuscito a portarsi a casa la vittoria, anche sostenuto da molta parte dei tifosi presenti, grazie alla sua Neutralizer. Durata 10'43''.
Il secondo match voleva che si sfidassero Heath Slater e Brodus Clay.
L'evidente differenza di muscoli e centimetri vorrebbe che la gara fosse già scritta, appannaggio del secondo.
Ed infatti Clay comincia bene, e controlla senza molti problemi fin quando non commette l'errore di spedire ad uno degli angoli il suo avversario, rifilandogli ben cinque pugni in faccia.
Ritenutosi soddisfatto, l'ex membro dei Tonky Of Fun fa per scendere, ma ci mette troppo, ed il suo dirimpettaio ne approfitta per prendergli le gambe e scaraventarlo a terra con una Powerbomb.
L'arbitro conta e decreta la vittoria del componente dei 3MB, non vedendo che proprio lo stesso Slater s'era aiutato, mettendo i piedi sulla seconda corda. Durata 6'20''.
Il terzo scontro lasciava spazio, come era giusto che fosse, alle Divas.
Sul quadrato erano chiamate a salire Aksana e Alicia Fox.
La lottatrice bianca mostra subito la sua prestanza fisica, avendo fatto la culturista prima di dedicarsi al wrestling, ma la sua avversaria risponde con l'esperienza maturata in questo lustro di militanza nella federazione di Stamford. L'ex manager di Antonio Cesaro attuava una Spinebuster degna del miglior HHH, ma la gloria finiva all'ex Divas Champ di colore, che andava a segno con un Backbreaker (spezza schiena). Durata 5'10''. 
L'ultima contesa della prima parte chiamava in causa Damien Sandow (l'ultimo Mister Money In The Bank, cioè vincitore d'un incontro ad 8 partecipanti con altrettante scale) ed il canadese Sami Zayn, trionfatore dell'ultima edizione d'NXT (la più importante delle federazioni di sviluppo collegate alla WWE). Il "rookie" (esordiente) fa vedere buone qualità, dimostrando d'essersi meritato il posto "al sole", e riuscendo anche a mettere in difficoltà il più quotato ed esperto collega, che non sa che pesci pigliare. Improvvisamente Sandow "si riprende" e estrae dal suo repertorio la Gomitata in Valzer, la quale gli procura un conto di due. Però è solo un fuoco di paglia, perchè Zayn ha più voglia di vincere e meno di parlare.
Ed allora, ecco prima un Crossbody dal paletto e poi un Big Boot (piede in faccia) in diagonale da un angolo all'altro, che gli vale il conto decisivo. Durata 18'04''.
A questo punto, c'era una pausa lunga quanto quella d'una partita di calcio, ovvero un quarto d'ora.
Al rientro (dopo i ringraziamenti in inglese e spagnolo di Stephanie Mc Mahon, la figlia di Vince jr, il proprietario) si ripartiva col botto, perchè veniva messo in palio il WWE Tag Team Championship (i titoli di coppia) in un Triple Threat Tag Team Match. I primi a presentarsi erano Eric Rowan e Luke Harper, seguiti dai fratelli Rhodes (Cody e Goldust, ex campioni) e dai fratelli Uso, gli attuali detentori. Restavano fuori i due "heels" (cattivi) mentre le famiglie iniziavano a darsele di santa ragione, con Goldust da una parte e Jimmy dall'altra.
Dopo aver fugacemente fatto entrare in azione Cody, Goldust torna ad essere "l'uomo legale", ma mentre sta fronteggiando Jay viene trascinato fuori dal quadrato da Rowan.
Lui ed il suo "tag team partner" (compagno di coppia) decidono che è giunto il momento di dare un senso alla loro presenza tra le corde, e lo fanno prima mettendo "fuori gioco" gli Usos, poi non lasciando "respiro" a Goldust che però, dopo una Powerslam messa a "referto" ai danni d'Harper, riesce a dare il cambio a suo fratello, il quale regala ai fotografi un Moonsault spettacolare. La fatica si fa sentire, tutti cercano il conteggio finale, ma nessuno riesce ad averlo. E allora prima lo stesso Cody Rhodes, poi Jimmy Uso, quindi Luke Harper effettuano il "Suicide Dive", cioè un volo passando tra la seconda e terza corda. Alla fine, gli Uso riescono a conservare gli allori, "festeggiati" anche da uno sportivissimo Cody Rhodes, che prima stringe loro la mano, poi alza loro le braccia, ricevendo il plauso totale. Durata 16'39.
Altra gara a squadre, con Heath Slater, Drew Mc Intyre ed Hornswoggle da un lato ed i Los Matadores con Torito dall'altro.
Dai piccoli (Hornswoggle e Torito) si passa subito alle Superstars, dove i due messicani si sono fatti apprezzare per il loro stile votato alla spettacolarità.
I loro "competitors", invece, sono molto più concreti perchè, dandosi veloci cambi, rendono la vita difficile ai latini.
Quindi tornano ad agire Hornswoggle e Torito, col secondo che applica la Headscissor all'irlandese e poi ridicolizza Drew Mc Intyre, schienandolo. Durata 16'30''.
La contesa successiva era valevole per la cintura di campione degli Stati Uniti, dove si sono affrontati due ex campioni del mondo dei pesi massimi, Sheamus ed Alberto Del Rio.
Classico clinch d'apertura, ma Sheamus è meglio piazzato fisicamente rispetto al suo rivale.
Quest'ultimo, allora, vorrebbe lasciar perdere tutto, ma l'irlandese la pensa come Goku ("Eh no, caro mio! Una vittoria per abbandono non mi soddisfa") e, pertanto, lo insegue e riconduce all'interno delle corde stesse. Il messicano arriva a destinazione con 2 "Enzigury Kick" (calcio del canguro), mentre il Guerriero Celtico tira fuori sia l'Irish Course ("la maledizione irlandese") che la "War Sword" (spada di guerra). Il "Brogue Kick" (calcio brutale) viene evitato, ma i tamburi di guerra (serie di 10 pugni dati al petto del "nemico" con le braccia dello stesso dietro alla corda più alta) si fanno sentire, seguiti dalla "Celtic Cross" (croce celtica). Scocca il tempo delle Finisher (mosse finali): Del Rio, con la sua Rio Grande, cerca di far cedere lo Smeraldo d'Irlanda, l'iridato non solo resiste, ma riesce anche a sfoderare nuovamente il suo Brogue Kick, dopodichè va per il "pinfall" (schienamento). 1-2-3. He's your winner and still United States Champion: Sheamus! Durata 14'44''.
 
Ed eccoci giunti al main event, dove "scendono in campo" il leader della Wyatt Family, Bray Wyatt (seguito dagli altri 2, come sempre) ed il "padrone di casa" John Cena.
Il leader della Cenation parte bene, sostenuto dalla grande maggioranza dei tifosi sugli spalti, anche se non mancano, come al solito, i suoi "haters" (contestatori).
Rowan decide di metterci lo zampino ma nonostante questo il beniamino del pubblico tira fuori prima la Protobomb (una schiacciata di quando usava il ring name Prototype, agli albori della sua carriera) e poi la Five Knuckle Shuffle, con tanto di "YOU CAN'T SEE ME!" gridato a squarciagola dai Cenation Soldiers (i fans del wrestler di West Newbury). Tutto sarebbe pronto per la ST-FU, che viene evitata. I "puzzoni della palude" (soprannome affibbiato loro da Michele Posa e Luca Franchini, commentatori di Smackdown su Cielo, la Domenica mattina alle 11) fanno finire il loro "obiettivo" contro il direttore di gara e, sfruttando questa carambola, possono aiutare il loro capo avvalendosi d'una sedia trovata sotto il quadrato. Una volta tornati nel campo di battaglia, Harper blocca Cena da dietro, mentre il capofamiglia brandisce in mano l'oggetto in questione, con tutta l'intenzione d'usarlo a suo vantaggio. Sfortunatamente per loro, l'ex Doctor of Thuganomics s'accorge dell'arrivo della sedia e, più svelto di qualsiasi anguilla, si scosta. La sediata finisce, pertanto, in fronte al povero Harper ed il rapper di Boston concretizza la AA. 
Durante il parapiglia, l'arbitro si stava riprendendo e, proprio nel momento dell'Attitude Adjustment, rientra. Uno...due...tre. 
Cena mantiene la sua imbattibilità al Palalottomatica (come sempre gremito in ogni ordine di posti) che, difatti, esplode e festeggia insieme a lui. Durata 13 minuti.
Ancora una volta, semmai se ne fosse sentito il bisogno, Roma ha risposto presente all'appello, ribadendo che, qui, la World Wrestling Entertainment sarà sempre la benvenuta.