Roma – In manette il ‘pappone di Craiova’, alias ‘Babboi’, all’anagrafe C.C., un rumeno rom di 44 anni, boss della prostituzione a Roma sud.

L’ARRESTO – Il malvivente è stato arrestato dopo tre anni di appostamenti, indagini e intercettazioni dai vigili della sezione distaccata di polizia giudiziaria in Procura e dai colleghi del Gssu che hanno così chiuso un primo segmento di indagini, fermandolo presso una delle sue abitazioni alla Magliana.


BABBOI – ‘Babboi’ e ‘pappone di Craiova’ sono solo alcuni dei nomi con i quali l’uomo è conosciuto nell’ambiente della tratta delle ‘schiave del sesso’. Di fatto gestiva, con la complicità di altri connazionali e italiani tuttora ricercati, il ‘commercio’ di ragazze provenienti dalla Romania grazie al quale aveva conquistato la gestione del ‘triangolo della prostituzione’ compresa tra via Aurelia, viale Marconi e via Cristoforo Colombo, dove giovani ‘lucciole’ stazionano soprattutto presso i distributori di benzina.


LE INDAGINI – In base alle prime indagini l’uomo pare legato ad una organizzazione rumena senza scrupoli, con tentacoli su altri paesi europei che dopo aver attirato le giovani rumene a emigrare con le promesse di una casa, lavoro e guadagni in realtà, una volta giunte a Roma, vengono messe sul marciapiede. Le vittime sono sottoposte a rigidi sistemi di controllo sulla loro vita e sui soldi ricavati, ospitate in gruppi di tre o quattro in case della periferia sud e mantenute in un regime di semi-povertà, addirittura contando i profilattici utilizzati durante i “turni”.


I GUADAGNI - I proventi spettavano tutti al Babboi oppure al protettore di turno che aveva in gestione un tratto di marciapiede assegnato, che a sua volta riconosceva al “boss” un mensile che poteva arrivare a 150 euro al giorno, a seconda della “esposizione” e del traffico clientelare.


LE VIOLENZE - Da informazioni ottenute dalle numerose intercettazioni dei vigili disposte dal pm dottor Cipolla sembra che l’attività fosse molto remunerativa: i posti direttamente gestiti o dati in gestione (dai 30 ai 35) fruttavano in totale dai 30.000 ai 40.000 euro al mese, con un centinaio di ragazze che venivano accompagnate ogni sera alle 21 e recuperate la mattina alle 6 da uomini dell’organizzazione: quelle più “apprezzate” incassavano ogni notte dai 500 ai 700 euro. Se qualcuna di loro provava a ribellarsi o a trattenere soldi senza consegnarli, come successo ad alcune, subiva brutali violenze e veniva costantemente minacciata di ritorsioni contro i parenti in Romania, come tutte del resto. Gli agenti della Polizia Locale ieri mattina hanno accompagnato l’arrestato al carcere di Regina Coeli mentre i vigili proseguono nelle indagini. Nuovi filoni sono aperti in attesa dei prossimi arresti.