Prende a pugni il nipote di Bud Spencer durante una lite stradale: arrestato un 21enne di Pomezia
Di Redazione il 01/04/2024
Durante il pestaggio, avvenuto sul lungotevere delle Armi nel novembre scorso, l’aggressore ruppe tre denti e provocò gravi lesioni a un occhio della vittima. Rintracciato e fermato dagli agenti del commissariato Prati con la collaborazione dei colleghi del X Distretto Lido di Ostia e il supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Pomezia
Roma – Prende a pugni un uomo rompendogli tre denti e lesionandogli un occhio tanto da costringerlo a un intervento chirurgico per sanare la frattura del pavimento oculare al culmine di una lite per motivi stradali. La vittima, secondo quanto riferiscono alla questura, è Alessandro Pedersoli, nipote del popolare attore Bud Spenser.
E’ questo l’esito di un pestaggio per il quale la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Roma, al termine di una complessa indagine ha identificato il responsabile. Per lui, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
La lite che ha portato alla misura è avvenuta nella notte di uno dei primi giorni del novembre scorso sul lungotevere delle Armi. Il conducente di una delle due auto, dopo essere sceso in strada, ha colpito più volte al volto l’altro automobilista con vari pugni per poi fuggire.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia e sono partite fin da subito le indagini da parte degli uomini del commissariato Prati.
Dopo una serie di accertamenti, grazie anche alla collaborazione del X Distretto Lido di Ostia e al supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Pomezia, è emerso che l’auto su cui viaggiava l’aggressore era stata presa a noleggio e, dopo una serie di riscontri, si è giunti ad identificare l'indagato: un 21enne residente a Pomezia.
Con gli elementi acquisiti il pm ha chiesto e ottenuto dal Giudice l’emissione di una misura cautelare. Sono stati gli stessi agenti del commissariato Prati ad eseguire la misura e, dopo gli atti di rito, l’indagato è stato accompagnato in carcere.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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