I malviventi hanno fatto irruzione nella tarda serata di lunedì 8 aprile nell’abitazione di un imprenditore edile in via Licio Giorgieri, a Roma. Sul caso indaga la polizia

Roma – Un commando di sei o sette rapinatori con il volto coperto, armati di pistole e coltelli, ha fatto irruzione nella tarda serata di ieri nella villa con giardino di un imprenditore edile in via Licio Giorgieri, nella zona di Colle Aurelio. E’ successo poco dopo le dieci della sera di lunedì 8 aprile.

I banditi, tenendo sotto la minaccia delle armi i domestici che si trovavano in giardino, si sono fatti aprire la porta dell’abitazione costringendoli a disattivare l’allarme anti-intrusione. Una volta all’interno, dove si trovavano il proprietario, un 60enne imprenditore edile, con i suoi familiari, i rapinatori l'hanno obbligato ad aprire il caveau blindato dove erano custoditi contanti, preziosi orologi e gioielli.

Mentre un rapinatore teneva sotto il tiro delle armi l’imprenditore e la sua famiglia, che, costretti all’immobilità, hanno vissuto attimi di paura, e un complice i domestici, un altro membro della banda ha svuotato l’enorme cassaforte asportando contanti, preziosi e orologi per un valore di circa 300mila euro. Le vittime sono state messe in un'unica stanza mentre i malviventi, oltre alla cassaforte, collegati tra di loro attraverso radiotrasmittenti, hanno rovistato ovunque nella villa in cerca di oggetti da rubare. 

Durante la rapina, messa in atto da un commando che doveva aver studiato con accuratezza il piano, nessuno è fortunatamente rimasto ferito. Una volta ripulito il caveau i banditi si sono dileguati.

Riavutosi dallo shock il proprietario della villa ha allertato le forze dell’ordine. La chiamata al 112 è giunta alle 22.50. Sul posto sono rapidamente intervenuti gli agenti del commissariato Monteverde e della Squadra mobile.

La polizia scientifica ha effettuato i rilievi in cerca di eventuali tracce e impronte lasciate dai malviventi. Sono state visionate le immagini delle telecamere presenti nella zona. Indagini in corso per risalire ai responsabili che potrebbero essere stati autori di analoghi episodi.