Roma – Rapinavano le prostitute fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine fino a quando i tre balordi sono stati individuati e arrestati dagli agenti del commissariato di Monteverde. L’operazione è stata avviata nel mese di settembre quando una volante, impegnata nel controllo di Bravetta, ha notato un giovane a bordo di uno scooter fermarsi più volte nei pressi di banche e farmacie. I poliziotti si sono insospettiti e, dopo aver effettuato un breve servizio di pedinamento, hanno deciso di effettuare un controllo. Lo scooter a bordo del quale si trovava il 39enne romano è risultato rubato e l’uomo è stato denunciato per ricettazione. Le indagini sono però proseguite. Grazie all’intuito di un investigatore, il volto del fermato è stato messo in relazione ad un altro episodio sul quale erano in corso delle indagini. Gli agenti erano infatti sulle tracce di tre persone che il mese precedente, ad agosto, avevano tentato di rapinare una prostituta in un appartamento di via Rosa Govoni qualificandosi per appartenenti alle forze dell’ordine. La donna era riuscita a scattare una foto con il proprio cellulare ad uno dei rapinatori e l’immagine era stata acquisita dalla polizia.



Da un primo confronto gli agenti avevano ritenuto potesse trattarsi della stessa persona. I primi riscontri sono arrivati dopo i controlli alla banca dati interforze: è emerso che l’uomo aveva a suo carico numerosi precedenti tra i quali proprio una rapina alle prostitute. Il 39enne era stato denunciato insieme a due complici, entrambi romani, di 34 e 33 anni, pregiudicati, per una rapina all’interno di un appartamento contro un cittadino straniero. Anche nel corso di questa rapina i tre si erano qualificati come appartenenti alle forze dell’ordine, esibendo falsi tesserini. Nel corso delle indagini è stata anche presa in considerazione un’altra rapina, sfociata oltre tutto in una violenza sessuale, avvenuta a fine giugno contro due lucciole a via Portuense. In questa occasione una delle vittime aveva dichiarato di aver ricevuto poco prima una telefonata, indicando il numero parziale dell’utenza. Risaliti all’intestatario e mettendo insieme tutti gli elementi raccolti i tre sono stati identificati ed è stata richiesta all’autorità giudiziaria l’emissione di una misura cautelare a loro carico, eseguita dagli agenti del commissariato Monteverde.