L’uomo è riuscito scavalcare la recinzione del cortile passeggi e una seconda perimetrazione per poi arrampicarsi su una gru di un cantiere interno. Sul posto, oltre alla polizia penitenziaria, sono intervenuti anche i vigili del fuoco. De Fazio (Uilpa Polizia Penitenziaria): “Il ministro della Giustizia Nordio dovrebbe prendere atto dell’emergenza penitenziaria varando un decreto legge per metterle in sicurezza cominciando dal rafforzamento della Polizia penitenziaria in sottorganico di 18mila unità”

Roma – Protesta di un detenuto italiano, recluso nel reparto G11 del carcere di Rebibbia, che nella mattinata di oggi, domenica 6 agosto, è riuscito scavalcare la recinzione del cortile passeggi e una seconda perimetrazione per poi arrampicarsi su una gru di un cantiere interno impossessandosene. 

 

La Polizia penitenziaria di sorveglianza ha immediatamente dato l’allarme e sono state avviate delle trattative con il recluso per farlo desistere dal suo gesto di protesta. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. A darne notizia Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

 

 “Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni che, da un lato è indice del disagio in cui versa l’utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, dall’altro conclama la vulnerabilità del sistema penitenziario le cui sorti si reggono per quel che è possibile esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del Corpo di polizia penitenziaria in sottorganico di 18mila unità”, commenta il Segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.

 

 “Sperando che l’episodio in questione si risolva senza conseguenze particolari, evidenziamo che non sempre va così e che, anche per un semplice dato statistico, non potrà sempre essere così. Per questo il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, farebbe bene a interessarsi compiutamente alle questioni carcerarie al di là degli aneddoti che ama raccontare, i quali probabilmente non a caso ricordano soprattutto momenti di torpore, e, unitamente a tutto il Governo Meloni, – prosegue Gennarino De Fazio -  dovrebbe prendere compiutamente atto della strisciante emergenza penitenziaria varando un decreto legge per metterle in sicurezza, cominciando dal rafforzamento della Polizia penitenziaria”. 


“Parallelamente, inoltre, il Parlamento dovrebbe approvare una legge delega per riforme strutturali che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, rifondino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio. 

Aggiornamento

Dopo alcune ore di trattative il detenuto è sceso dalla gru.