Riapertura centri diurni per disabili. Anffas Ostia: "Troppo alto il rischio contagio"
“Il rischio che in un centro diurno possa scatenarsi un focolaio purtroppo non è da escludere. Parliamo di ragazzi con disabilità piuttosto gravi che coinvolgono non solo la sfera intellettiva ma anche quella fisica. Molti sono anche immunodepressi e la maggior parte con famiglie molto avanti con l’età. Chiedere a questi ragazzi di rispettare le distanze di sicurezza o tutte le prescrizioni del caso diventerebbe davvero arduo. Allo stesso tempo senza risorse supplementari per la gestione della sicurezza e della sanificazione dei centri, ormai di livello ospedaliero, molte associazioni si ritroverebbero con dei budget ridottissimi, costrette loro malgrado a dover tagliare altre prestazioni. Ripeto, le prestazioni alternative potrebbero davvero essere la soluzione migliore”.
“Appena scoppiata l’emergenza Covid - continua il presidente Anffas Ostia - abbiamo immediatamente rimodulato tutti i nostri servizi, da quelli dedicati ai bambini piccolissimi a quelli per l’autismo fino a quelli del centro diurno, per non interrompere il percorso riabilitativo e garantire una continuità assistenziale con esiti e riscontri più che positivi sul piano clinico. In questo periodo sono oltre 200 le famiglie che stiamo supportando con terapie a distanza grazie a oltre 100 professionisti impagabili. Si tratta di una situazione emergenziale, lo sappiamo tutti molto bene, ma crediamo sia l’unica opzione percorribile almeno fino a quando non sarà garantita una terapia farmacologica e un vaccino”.
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