Riceviamo e pubblichiamo/ Presunta maxi truffa sui bonus fiscali in edilizia: la replica
“In merito alla presunta “Maxi truffa nel foggiano, ed in tutta Italia, sui crediti d’imposta per i bonus edilizi”
L’ennesimo colpo ad una buona legge e l’ennesima l’ennesimo abbaglio da parte delle Istituzioni Emerge che nessuno aveva indagato davvero sulla documentazione a disposizione realmente degli inquirenti, e nessuno ha chiesto naturalmente scusa né pagherà per i relativi danni subiti dalle persone e dalle società coinvolte. Gli Enti preposti pretendono, in assenza di analisi della documentazione, di stabilire che qualcuno è delinquente e qualcun altro no! Un procedimento illiberale, tipico della peggior burocrazia made in Italy. I maxi sequestri richiesti per oltre un miliardo di euro per presunte frodi sui bonus fiscali di cui si è parlato sulla stampa di questi giorni, sono su base preventiva e basati su una ipotesi accusatoria della Procura di Roma relativa ad una presunta emissione dì fatture false per operazioni che si presume inesistenti (architettate, dice la Procura, da società “inesistenti” con la compiacenza di professionisti).
Peccato che parliamo di crediti generati sotto la stretta vigilanza di società di revisione, piattaforme digitali di stretto controllo documentale e perizie tecniche obbligatorie. Il tutto nella completa osservanza della legge. Le società coinvolte sono MaMa International Business SRL (in sigla MIB SRL), Sviluppo Immobiliare Vallè SRL facenti capo a Maurizio Matteo de Martino e Maria Marisa de Martino, ed ancora AdTrading, Actarus, Speed Rail Ways, Lag Power SRL, Lag Management SRL, e le persone fisiche Gianluca Luparelli, Marco Prattichizzo, Aldo Giacomo Mastrodonato, Alberto Russi, Antonio Mattia.
Basta scorgere la storia di alcune di queste società per capire che il premio alla “Carlona”, meravigliosa canzone di De André, scritta da Paolo Villaggio, spetta a chi poteva e non ha minimamente indugiato a capire che diavolo stessero facendo. Infatti, la società Mama International Business, per esempio (in sigla MIB SRL), esiste da oltre 20 anni, cosa che ha fatto balzare sulla sedia anche la delegata GDF pugliese, chiamata a notificare questi atti assurdi. Uffici, cantieri, dipendenti, sale riunioni, computer, da 20 anni, alla faccia di società inesistenti. Lo stesso vale per tutte le altre, che chi più o chi meno hanno una storia, una organizzazione, sotto la luce del sole, priva di opacità e soprattutto facilmente rinvenibile, senza tutta questa confusione. Le società hanno utilizzato una sola delle normative sui bonus edilizi ed è stata quella storica, ovvero occorrente al sacrosanto miglioramento sismico ed eco-sostenibile dei fabbricati esistenti. Non si tratta ne di Superbonus ne di altri bonus.
Ovviamente, gli addetti ai lavori sanno che questa normativa garantisce la disponibilità solo di un credito d’imposta che deve essere poi monetizzato per avere il denaro necessario per fare le opere (grazie alla possibilità di cessione a chiunque prevista dall’art 121 del Decreto Rilancio del luglio 2020). Tutto ciò è stato posto nella solita insalatiera giudiziaria, condito con confusione sulla normativa, un po’ di sbadataggine e qualche assurda presunzione, per generare un piatto che vedrebbe soccombere società che danno lavoro a centinaia di persone. Davvero sconcertante! Tutti i crediti che sono stati generati per lavori svolti ed in svolgimento, per altro immessi sulla stra-controllata Piattaforma AdE, hanno i requisiti previsti dalla normativa vigente: un contratto di appalto ed il sostenimento della spesa con relativa fattura pagata con “lo sconto in fattura” e saldo a mezzo di bonifico parlante. Cosa serve allora fare tutte queste regole se gli addetti ai lavori, ne ignorano l’esistenza, non usando i propri mezzi di verifica consentita dalla legge, ed anzi si cimentano semplicemente a fornire sospetti, nonostante la disponibilità di un data base di verifica e semplicemente inviano sospetti, presunzioni o altre amenità non appartenenti ad un ente che dovrebbe garantire tutti noi? Tutti questi dati, era palese, che fossero già in possesso dell’Agenzia delle Entrate (che per lo meno poteva chiederli nel rispetto dello Statuto del Contribuente) in quanto tutte le fatture elettroniche ed i conti correnti sono a loro disposizione, purtroppo aggiungiamo, perchè è questa la legge in vigore in Italia. Ma nonostante questo, non sanno di cosa si sta parlando e si basano sul rumore di fondo, sul sospetto.
Naturalmente la Procura di Roma non ne aveva idea. Ha fatto il proprio lavoro, mandata allo sbaraglio da burocrati incapaci e disattenti, che non sanno che esistono strumenti di verifica che loro hanno chiesto di mettere in campo. Sono decine i tecnici e professionisti (noti anche a livello nazionale ed internazionale) e oltre 500 gli operai che a diverso titolo hanno lavorato, e stanno lavorando, in modo molto professionale per dare la possibilità ad oltre 5.000 famiglie di poter beneficiare di queste agevolazioni per consentirgli la messa in sicurezza degli edifici ed abbattere i consumi energetici (con le relative bollette). E questo per l’Agenzia delle Entrate è un illecito? Complimenti davvero per la lungimiranza e per la classe dimostrata, quella di un elefante in Cristalleria. Bastava chiedere, garbatamente I documenti e li avrebbero avuti. Ci sembra inutile dover far presente che l’unica probabile motivazione di questo inutile polverone “mediatico” debba essere ricercato in ragioni prettamente “politiche” per giustificare scelte drastiche in situazioni di emergenza costruite ad hoc. Infatti ora che c’era una legge che aveva dato un giro di volta all’economia, nello stile Italiano più puro, la si taglia. Ci si riferisce, ovviamente, alla volontà di alcuni di voler eliminare una normativa sui bonus edilizi che ha portato un’enorme sviluppo contribuendo, non da poco, a quei 6 punti di crescita del PIL mai registrati dal nostro Paese.
Non si può dire che si vuole eliminare una norma perché sta funzionando, ma se si “dimostra” che ci sono le truffe, ovvero se si creano truffe inesistenti, si inventano, allora il gioco della cancellazione è più facile. Ma la fretta non è sempre foriera di risultati soddisfacenti. Le società colpite da questa assurdità hanno tutta l’intenzione di dimostrare il teorema dell’Invenzione, perchè sta nella verità ed è facilissimo da dimostrare. E pare ovvio e scontato, che ciò emergerà, e ci si augura anche in breve tempo perchè la calunnia, la creazione del mostro fa tanto male. E la Procura certamente capisce che queste inutili segnalazioni devono essere combattute e non sostenute. Ci si chiede quale dei grigi burocrati dietro a questo scempio verrà chiamato a pagare per la diffamazione subita da tutti, società e professionisti seri che pagano le tasse. Ed anche alcuni giornali, quando impareranno che se la verità è sotto il sole, prima dello “sputtanamento mediatico” varrebbe la pena indagare.
Nel nuovo giuramento di tenore Ippocratico dei giornalisti, l’ordine dice che “nessuna notizia deve rimanere inedita”. Si, potrebbe essere anche vero, ma per Dio deve essere sostenuta da un minimo di verità e se coinvolge la diffamazione di soggetti, questi devono poter replicare. Invece nulla, si crea il mostro in cambio di pochi danari. Non a caso l’Italia per la qualità della libertà di stampa è dietro in classifica mondiale a Paesi che manco ce l’hanno la stampa. Si sottolinea che c’è davvero fiducia nella giustizia perché composta da molti magistrati di alto spessore morale che sapranno cosa fare . Non si fermeranno i cantieri. Non si fermeranno le commesse ai professionisti. Le aziende sono libere di lavorare, poi le discussioni su quello che è successo, continueranno nelle sedi più opportune, dove tutti I protagonisti, indignati, hanno tutta l’intenzione di avere giustizia. Non siano preoccupati clienti e fornitori, tutti coloro che sono stai coinvolti in questo più o meno voluto pasticcio, sono qui per lavorare come ogni mattina ed ogni giorno dell’anno. Statene certi"