Roma - «Nell’operazione CAI-Alitalia si è agito in violazione dei principi generali del commercio, dell’industria e dell’impresa ed il Governo ha permesso di violare tutte le regole economico-commerciali del sistema giuridico italiano ed europeo»; questa l’opinione dell’Avv. Davide Romano del Foro di Bari e dell’Avv. Francesca Scoppetta del Foro di Roma che hanno avuto incarico dall’Associazione ANELTA, Associazione Nazionale Ex Lavoratori Trasporto Aereo, di predisporre una class action dinanzi al TAR Lazio contro i Ministeri che siglarono l’accordo.

   All’indomani della pubblicazione dei dossier riservati dell'ambasciata americana sulla cordata Cai, (resi pubblici su WikiLeaks) ritenuta «una pagina triste» del nostro Paese in cui «Berlusconi ha aiutato i suoi amici e fatto pagare i debiti ai contribuenti italiani», riservando per loro il «meglio della compagnia, lasciando ai contribuenti il peso dei debiti», per il Governo si prospetta un ulteriore problema da affrontare. L’ANELTA, Associazione Nazionale Ex Lavoratori Trasporto Aereo, nella persona del Presidente Mario Canale, denuncia l’illegittimità dell’operato dei ministeri del Trasporto, del Lavoro e Politiche Sociali che, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha smembrato la compagnia aerea di bandiera, lasciando che solo pochi potessero gioire delle positività dell’azienda, mentre i più dovessero piangerne i debiti.

   Più in dettaglio l’ANELTA denuncia che: «l’operazione è stata posta in essere in violazione delle regole economiche e giuridiche esistenti nel nostro Paese ed in contrasto con i principi che regolano il commercio e l’industria in Europa, permettendo ad una compagnia neonata di proseguire l’attività produttiva dell’Alitalia e, a quest’ultima, di rimanere infangata nei propri debiti spalmati tra ex lavoratori, fornitori-creditori e tutti i cittadini».

   Per questi motivi l’ANELTA ha indetto una conferenza stampa per il 12 luglio 2011 a Roma (Ostia) all’Hotel Satellite ore 11,30, dove il Presidente Mario Canale renderà note le ragioni pratiche e giuridiche per cui provvederà a lanciare una class action contro i ministeri del Trasporto, del Lavoro e delle Politiche  Sociali.

   Gli Avvocati Davide Romano e Francesca Scoppetta illustreranno le motivazione del ricorso al TAR Lazio e già da ora annunciano: «Se il TAR Lazio non provvederà a cassare l’operato del Governo, è già pronto il ricorso alla Corte di Giustizia Europea, nella convinzione che se il sistema nazionale dovesse non essere sufficiente a porre fine alle disfunzioni governative, giustizia sarà fatta in sede europea».