Rolex e gioielli, la polizia sequestra polizze di pegno per 450mila euro a clan criminale
Di Redazione il 11/04/2024
Sono stati gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma a sequestrare numerose polizze di pegno del valore complessivo di oltre 450mila euro a tre esponenti di un’organizzazione criminale rom della Capitale dedita a furti e rapine in casa, in diverse località del territorio nazionale, truffe ai danni di anziani, anche tramite piattaforme di annunci online, riciclaggio di veicoli di lusso e altre attività illegali
Roma - Nei giorni scorsi gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno sequestrato numerose polizze di pegno del valore complessivo di oltre 450.000 euro, riconducibili a tre esponenti di un’organizzazione criminale a base parentale, di etnia rom, stanziale nella Capitale e dedita a furti e rapine in casa, in diverse località del territorio nazionale, truffe ai danni di anziani, anche tramite piattaforme di annunci online, riciclaggio di veicoli di lusso e altre attività illegali.
Le polizze rintracciate presso un Banco Pegni della Capitale risultavano stipulate su 19 orologi Rolex, 9 dei quali modello Daytona, di cui 7 d’oro, uno d’acciaio e oro e uno d’acciaio, nonché su diversi gioielli.
Nei confronti di queste tre persone, nello scorso mese di marzo era stato eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione -, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal Questore di Roma, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata ‘Gialla e Nera’.
Nell’occasione erano stati sequestrati, in collaborazione con la Guardia di Finanza, beni e assetti societari, per un valore complessivo di 1,8 milioni di euro, tra cui immobili, società e auto di lusso poiché di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, frutto di attività illecite o che ne costituiscono il reimpiego.
Le indagini patrimoniali svolte, che abbracciavano l’arco temporale di oltre un ventennio, avevano evidenziato come i tre proposti, a fronte di un’assoluta sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” e il patrimonio direttamente o indirettamente loro riconducibile, avessero effettuato importanti investimenti mobiliari, immobiliari e avessero acquisito partecipazioni societarie, il tutto finanziato attraverso i profitti illecitamente conseguiti.
Le polizze in sequestro, alla cui base sono posti numerosi orologi di pregio e altri preziosi, rappresentano il “tesoretto” del clan che è stato oggetto di clamore mediatico in seguito all’incidente stradale, accaduto la notte tra il 18 ed il 19 luglio 2022, sul Grande Raccordo Anulare, in prossimità dell’area di servizio Casilina Est, nel corso del quale, al termine di una folle corsa, a bordo di una costosa Audi R8, ha perso la vita il giovane figlio di uno degli esponenti del clan.