Roma  - Anche quest'anno si apre con morti e feriti il primo giorno di caccia. Dalle notizie disponibili alle ore 19 di domenica 15 settembre, durante la giornata due sono stati gli incidenti che hanno provocato vittime. Nel primo caso un cacciatore è caduto in un dirupo nella zona di Camporosso, nell'entroterra sanremese in Liguria. L'uomo è stato soccorso dall'elisoccorso del 118 e le sue condizioni non sono buone. Nel pomeriggio si è appresa la notizia che un malore ha stroncato a Viano, in provincia di Reggio Emilia, un cacciatore 75 enne morto a causa di un infarto. Unendo a questi due il cacciatore rimasto ferito a Guidonia lo scorso fine settimana salgono a un morto e a due feriti il primo bilancio delle giornate di caccia, cui vanno aggiunti le migliaia di animali uccisi in questi giorni. 

Un dato preoccupante fornito dalle stesse associazioni dei cacciatori riguarda il numero dei bracconieri che, secondo le stime, varierebbe dai 250.000 ai 300.000. Un vero e proprio esercito di doppiette assolutamente fuori controllo e senza alcuna limitazione nello sparare a tutto quello che si muove. Di caccia infatti non muoiono solo milioni di animali inermi ogni anno, ma negli ultimi anni sono morte 63 persone, mentre 208 sono rimaste ferite di loro 119 hanno riportato lesioni permanenti. Ma tornando ai numeri dei cacciatori e dei bracconieri, secondo la stessa rivista dei cacciatori Big Hunter i cacciatori italiani sono circa 800.000:  a loro si dovrebbero aggiungere oltre 300.000 bracconieri che invadono le nostre campagne ed i nostri boschi sparando ed ammazzando qualunque cosa si muova. “La caccia è un anacronismo ormai inaccettabile che riguarda una minoranza risicata di italiani - dice Lorenzo Croce, presidente di Associazione italiana difesa animali e ambiente – Aidaa -  loro lo chiamano sport, noi assassinio di animali. La cosa più grave è che tra i cacciatori almeno 100.000 hanno un’età superiore ai 70 anni e 5.000 sono sopra gli 80 anni il che dovrebbe voler dire revoca immediata della licenza, che invece viene ancora concessa senza troppe difficoltà dalle questure italiane”.